3 febbraio 2011

I disturbi dell'anima

Mi rendo conto che quando parlo di "medicina alternativa" e "rimedi dolci", si insinua sempre un certo scetticismo nella mente dei miei interlocutori. A causa di errate congetture e, spesso, anche a causa di dichiarazioni di ciarlatani, nel sentire comune, la maggior parte dei rimedi alternativi alla medicina tradizionale vengono interpretati quasi come delle "stregonerie" o, comunque, come alternative poco credibili. Se, però,  iniziassimo a considerare questi rimedi come "preventivi" e quindi ostativi all'insorgere delle malattie ed anche come un modo per ristabilire un equilibrio nella nostra anima, forse il nostro atteggiamento rispetto ad essi cambierebbe e riusciremmo ad assumere una posizione di maggiore apertura. Quindi, lasciando da parte chi ci dice
che sia possibile guarire da malattie molto gravi con la sola "imposizione delle mani", cerchiamo di accettare, però, il concetto che la prima "guarigione" può avvenire dentro noi stessi, ristabilendo la giusta armonia ed il giusto equilibrio psichico, fondamentali per il nostro benessere. L'input che ho lanciato ieri con la pubblicazione di una biografia parziale di Bach e di Ippocrate, non è avvenuto a caso. Volevo che notaste come, orginariamente, anche la medicina tradizionale tenesse conto di altri fattori, oltre che della cura della malattia in sè. Il giuramento di Ippocrate cita testualmente:" Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa. [...] In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.". In realtà, ciò che contava allora (e di cui si è perso un po' il senso attualmente) era il rapporto che doveva crearsi tra paziente e malato. Perchè questo?! Perchè la cosa fondamentale, affinchè una persona che sta male guarisca in fretta e meglio, è lo stato d'animo con cui affronta la malattia. Pensateci: se vi è capitato di chiamare un medico, anche solo per un'influenza, non vi siete sentiti rinfrancati da un viso sorridente, rassicurante, in grado di trasmettervi fiducia e che abbia saputo toccare le corde giuste della vostra anima?! Se avete avuto la fortuna di incontrare un medico così, immagino vi siate sentiti subito meglio! Questo perchè la vostra mente ha recepito un messaggio positivo e l'anima si è subito messa in azione per allontanare la malattia e farla sentire un "ospite non gradito"; e si sa, quando un ospite si sente indesiderato, lascerà prima la vostra casa. Lo stesso vale per il vostro approccio personale alla malattia: quante volte avete sentito dire che una persona ha "reagito" meglio di un'altra alla malattia ed è guarita prima!? Quindi tutto torna! E' la nostra predisposizione d'animo che condiziona in qualche modo l'insorgenza o la permanenza di una malattia. Detto questo, è chiaro che il primo cambiamento che dobbiamo essere in grado di fare riguarda noi stessi; ma questo cambiamento non deve avvenire solo quando il malessere è già insorto, ma molto prima, affinché possiamo proprio riuscire ad evitare l'insorgenza del disturbo.  In realtà possiamo considerare la malattia come l'"effetto" di un disturbo più profondo, la sua manifestazione. Quindi, non è possibile debellare completamente la malattia senza eliminarne la causa fondamentale. Cito un esempio che Bach fa nel suo libro: se avete un incidente e questo vi causa uno stato di shock, la prima reazione manifesta è a livello fisico: cominciano a sudarvi le mani, i battiti del cuore accelerano, potete anche svenire. Questi sintomi fisici, però, sono solo "effetti" scaturiti da un malessere che avete avvertito a livello emotivo. Quindi è come se lo stato d'animo che proviamo in quel momento inviasse un input al nostro corpo e lo mettesse in allerta: tale input si manifesta con i disturbi fisici di cui sopra.  Perchè non dovrebbe avvenire lo stesso anche per le manifestazioni di altre malattie?! Tutto questo per dire che la cosa da fare sempre è ascoltare noi stessi e quando ci rendiamo conto di avere un disequilibrio a livello emozionale, correre ai ripari!

2 commenti:

  1. Bellissimo post, Francesca! Soprattutto mi piace l'accento che hai messo anche sull'aspetto dell'ascoltae noi stessi e della prevenzione. Cosa fondamentale in ogni genere di medicina, alternativa o allopatica.
    Well done!

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  2. Ti ringrazio Paola, detto da te ha per me un valore fondamentale! In questo blog sto cercando di descrivere la mia esperienza personale e le riflessioni a cui sono arrivata grazie ai tuoi insegnamenti primaditutto ed ai miei "approfondimenti" personali poi. Spero di riuscire a trasmettere attraverso le mie parole quel poco che ho imparato fino ad ora, ma che per altri potrebbe costituire un'ottima base da cui partire per la propria crescita. Un abbraccio luminoso.

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