16 febbraio 2011

Rapporti di coppia: meglio chiedere ad un esperto!

Paola Cimarosti
Quando parliamo di “rapporti di coppia” con un'amica, sembra sempre di muoverci in un campo minato: dobbiamo fare attenzione a non urtarne la sensibilità, a non valutare il problema in maniera troppo superficiale, ma nemmeno indagare in profondità, evitare paragoni espliciti con noi stessi e, più di tutto, non darle l'impressione di emettere sentenze, trasformandoci nelle psicologhe “de' noiartri”. Il risultato è che continuiamo a saltellare affannosamente in mezzo ai suoi possibili pensieri “ma che ne sai tu?”, “vorrei vedere te nella mia situazione!” e, ancora, “è facile parlare quando il problema non lo vivi in prima persona!”, tentando di afferrare nella nostra mente il consiglio che (crediamo) meglio si adatti alla persona che abbiamo di fronte ed alla situazione che sta vivendo. Eppure, deve esserci una “linea guida” che valga per tutti!
Per questo motivo ho deciso di chiedere il parere di Paola Cimarosti, la mia guida, che
da oltre 15 anni lavora come Terapeuta olistico e Consulente spirituale e che ha avuto modo di seguire molte coppie aiutandole a ritrovare equilibrio e serenità.

Io: Ciao Paola, Cosa pensi delle incomprensioni all’interno delle coppie, che cosa le causa?

Paola C.: Le incomprensioni all’interno della coppia sono estremamente frequenti. Spesso sono dovute a problematiche legate alle singole parti così come a difficoltà nel mantenere una visione oggettiva della realtà.
Ognuno tende a vedere e vivere il mondo secondo il proprio punto di vista e le proprie aspettative, che spesso sono dettate da disarmonie e vuoti personali.
Una delle prime cose da fare è approcciare a se stessi con onestà e il desiderio di vedere la propria vera essenza per come è.
Riconoscere le aspettative che nutriamo nei confronti dell’altro e la loro effettiva legittimità. Come si diceva nel tuo post precedente, spesso desideriamo che il nostro partner aderisca ad un modello di persona che è di nostra fantasia. Ci impuntiamo e sottoponiamo il nostro compagno/a ad una pressione inutile e dannosa.
Questo crea un sottofondo di disarmonia che sale in superficie con molta facilità, soprattutto durante le discussioni o le occasioni importanti.

Io: Come suggerisci di comportarsi, dunque, quando questi stati d’animo prendono il sopravvento?

PaolaC.: Come dicevi tu, in caso di litigio è importante cercare di mantenere il controllo delle proprie emozioni e frustrazioni.
E’ utile prendersi un tempo di “decompressione” per ritrovare il proprio centro e respirare. Rinnovare il sentimento d’amore e le motivazioni che stanno alla base del rapporto può essere utile, tuttavia non è sempre facile in questa fase. Pertanto potremmo semplicemente “far sbollire” la rabbia e invitare il nostro partner a fare lo stesso in previsione di un colloquio più tranquillo. Tu hai giustamente accennato all’ “ascolto profondo”. E’ fondamentale ascoltarsi a vicenda. Ed è fondamentale sentirsi ascoltati. Per questa ragione suggerisco di concordare a priori che ognuno dei due parlerà e verrà sinceramente ascoltato. Non c’è nessuna fretta. Entrambi avrete il tempo di esprimervi ed è bene che ne siate consapevoli. Non sovrapponete le voci. Ognuno avrà modo di essere ascoltato. Questo è fondamentale per evirare di trasformare la stanza in un ring e la conversazione in grida.
Da questo punto e con questi presupposti la conversazione e i chiarimenti potranno avere luogo serenamente e in modo costruttivo.

Io: Una specie di “tavola delle trattative”?!

PaolaC.: Esattamente! E’ solo creando la situazione per un dialogo, che il dialogo può avvenire. Ciò rende possibile ed agevola l’esternazione dei propri sentimenti, paure e fastidi, così come la richiesta di cambiare ciò che non va. Naturalmente è fondamentale che chi ascolta mantenga un atteggiamento costruttivo e propenso a trovare un punto d’incontro corretto e ragionevole per entrambi.
Questa è la fase in cui ci si parla da cuore a cuore, da anima ad anima. La fase in cui potenzialmente si crea la massima vicinanza e fusione tra gli esseri.
Quando la coppia si basa su motivazioni sane è adesso che si riscoprono i sentimenti più veri e l’amore incomincia a fluire. Ci si parla quasi più da amici che da partner e, insieme, si trovano i nuovi equilibri che permetteranno ad entrambi di maturare sia come singoli individui che come coppia stessa.

Io: Mi sembra molto bello. Come se un litigio usato bene possa generare amore più ancora delle situazioni di tranquillità.

PaolaC.: Effettivamente è così. Si tratta di trasmutare un’energia di fuoco e rabbia in qualcosa di costruttivo, anche spiritualmente. Piano piano si apprenderà a considerare i litigi come pretesti per fermarsi e conoscersi meglio. Occasioni per avvicinarsi, recuperare i legami e generare nuova energia d’Amore. Con il tempo vi accorgerete che non sarà più nemmeno necessario passare dalla fase litigio.

Io: Ti sottopongo ora delle domande che ho riscontrato essere molto frequenti tra le persone con le quali abitualmente mi relaziono.
Prima di tutto, come comportarsi se l'altra persona si pone sulla difensiva, o, peggio, in maniera aggressiva e litigiosa |Insomma, come possiamo comunicare con chi non vuole “collaborare” o non ci ascolta?!


PaolaC.: la cosa migliore è non insistere nel voler chiarire immediatamente. Chiedete al vostro partner di prendersi un tempo per far “sbollire” la rabbia e, contestualmente, fissate un colloquio di li a poche ore. Di solito aiuta un atteggiamento del tipo:”Comprendo la tua rabbia/delusione/frustrazione, ma desidero parlarne con serenità indipendentemente da quello che sarà l’esito. Che cosa ne pensi se ora ci prendiamo uno stacco e ci vediamo questa sera per cena/domani a colazione?” Sembra una cosa ovvia, ma se detta con calma e col cuore l’altra persona si sente compresa e rispettata ed è facile che accetti di riparlarne in un secondo tempo.


Io: Ma quando di fronte a noi c'è una persona ostile, non credi sia naturale
non riuscire a mantenere il controllo?!

PaolaC.: Oh sì, certo che è naturale! Ma in genere è anche la cosa più controproducente in assoluto. Un po’ di self control in casi d’incendio aiuta sempre, a meno ché non si renda super necessaria una posizione di forza per riportare la situazione in “carreggiata”. Anche questa valutazione però deve essere fatta il più lucidamente possibile.
Io: E, se dopo un certo numero di "tentativi", ci rendiamo conto che la situazione
non cambia, questo può considerarsi un "campanello d'allarme" di un problema di
coppia più serio?!

Paola C.: Se per tentativi intendi “tentativi di chiarimento e recupero”, direi di sì. E’ molto probabile che, come tutto del resto, le tensioni abbiano radici profonde. Andare alla base è fondamentale. Di li si comprende se e quanto il problema è di coppia o relativo al vissuto del singolo individuo.

Io: Prendiamo per buono di riuscire a comunicare in maniera "civile" ed
amorevole con il nostro partner e prendiamo sempre per buono che lui ammetta di
aver sbagliato e prometta di impegnarsi a "cambiare": come dovremmo comportarci nel caso in cui poi perseveri negli atteggiamenti che ci fanno soffrire?!

PaolaC.: Parlarne con la massima calma, segnalare il nostro disagio rispetto alla situazione e coinvolgerlo in un’analisi.
Se il parnter è uomo, è bene che tutto questo avvenga in maniera leggera e quasi divertente, I maschi tendono facilmente a scappare dalle tavole rotonde, soprattutto quando sanno di essere “colpevoli”...

Io: Un'ultima domanda: quanto pensi influisca la routine, lo stress, il lavoro, nei rapporti di coppia?! E cosa fare per riuscire ad evitare questa "ingerenza"?!

PaolaC.: Naturalmente stress, routine e lavoro non sono sempre amici della coppia, ma possono diventarlo quando vissuti in maniera costruttiva. A volte servono proprio per portare in superficie delle cose importanti che necessitano di essere prese in considerazione e cambiate.
Per evitare la loro “ingerenza” suggerisco di separare sempre ciò che riguarda il lavoro dalla vita affettiva. Quando tornate a casa chiudete il mondo fuori dalla porta! Instaurate argomenti di dialogo vari e dinamici, così come abitudini sane e flessibili, per evitate che anche la routine della coppia crei un terreno stantio e quindi poco fertile. Una regola importante è rendersi conto che la coppia è fatta di individui ognuno dei quali ha la propria sensibilità, caratteristiche e tempi. Pertanto l’equilibrio e la crescita avvengono sui fili della delicatezza e della giusta misura. Si trattata sempre di dinamiche personali affidate alla maturità e al sentire di ciascuno. Spesso siamo più noi donne a dover gestire e creare questi equilibri, ma fa parte della nostra natura, perché non manifestare la femminilità anche in questo?

Io: Insomma, il compito più “gravoso” tocca sempre a noi donne! Cosa augureresti alle coppie moderne? E cosa suggeriresti, in general,e per una serena e lunga relazione di coppia?

PaolaC.:Alle giovani coppie auguro di riscoprire i valori di trasparenza, lealtà e rispetto reciproco. Rinfrescare i “vecchi” valori e principi spesso riporta le cose alla loro vera essenza, cosa che i media e i modelli di successo moderni non valorizzano affatto uccidendo la coppia e spingendo le persone a “perdersi” invece di rimanere su un percorso, forse poco “cool”, ma molto più solido.
I segreti di una relazione gratificante e duratura sono essenzialmente la comunicazione e la complicità. E’ fondamentale essere e sentirsi prima di tutto amici. E’ l’amicizia la forma d’amore più solida, quella che conosce il perdono, il supporto e la complice condivisione. Da un amico non ci aspettiamo molto se non il suo amore e supporto incondizionato. Lo stesso deve essere per il nostro partner al quale invece spesso attribuiamo il ruolo di pillola della felicità o di “salvavita”. Coltivate l’amicizia pura e incontrerete l’amore...

Io: Non ho più nulla da aggiungere... :)

Per conoscere Paola: www.paolasole.com

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