« La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto.
È la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un
ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale
che molti di noi hanno trascurato
Edward Bach »
Edward Bach è stato un medico britannico, famoso per i suoi contributi alla batteriologia, alla medicina naturopatica, all'omeopatia e per aver inventato la metodica che da lui ha preso nome: i Fiori di Bach.
Appena laureato, Bach si buttò nella pratica ospedaliera, che
all'inizio sembrava entusiasmarlo e interessarlo. Ma la sua personalità
molto sensibile cozzava spesso con il lato meccanico e spersonalizzante
che a volte assume la pratica medica; i suoi colleghi, notò, si
concentravano sulla malattia, sul sintomo e sulla cura, scordandosi però
spesso persino il nome dei malati, e non le esigenze emotive e la
personalità.
Fu in questo periodo, quindi, che sviluppò la teoria secondo cui
quello che doveva essere curato era il malato, non la malattia, ed era
questo il motivo per cui alcune medicine risultavano efficaci su un
paziente e su uno no.
Bach rimase affascinato dal lavoro dell'omeopata, e cominciò a sintetizzare nuovi vaccini, chiamati nosodi che dovevano essere somministrati per bocca, e grazie ai quali risolse molti casi di malattie croniche.
Non contento, però, Bach divise i batteri responsabili delle malattie
croniche in sette gruppi, e cominciò ad analizzare le caratteristiche
comuni delle persone che aveva bisogno del medesimo vaccino. Constatò
sette tipi psicologici, sette profili umani differenti. Questo lo portò a
pensare se ogni malattia non corrispondesse ad un determinato stato
d'animo tra i sette che aveva individuato, e, successivamente, se non
fosse il contrario: se non fosse lo stato d'animo stesso a provocare la
malattia.
Nonostante i suoi vaccini ebbero grande successo ,
Bach non era soddisfatto, poiché in alcuni casi la malattia curata coi
suoi vaccini si ripresentava, nel paziente. Nel tentativo di curare
anche coloro che non rispondevano positivamente ai suoi 'nosodi', studiò
alcune piante che avessero gli stessi effetti benefici dei batteri, e
rielaborò i vaccini rimpiazzando i batteri con altrettante piante. Fu
così che Bach cominciò, secondo la sua teoria, a "curare" gli stati
d'animo dei pazienti, oltre alla malattia.
Nel settembre del 1928 si recò improvvisamente in Galles, dov'era
nato e ricominciò a girare la campagna come faceva da bambino, e nelle
vicinanze di casa raccolse due fiori: Mimulus (il mimolo giallo) e Impatiens (la balsamina), e vi preparò due nosodi secondo il solito metodo utilizzato per i batteri.
Nel decidere a quali pazienti somministrare questi nuovi "vaccini",
Bach si lasciò guidare dalle somiglianze tra la pianta e la persona; il
mimolo, un fiore dall'apparenza timida e spaventata, lo somministrò alla
persona che soffriva di paura, mentre la balsamina (chiamata anche "Non
mi toccare"), un fiore che sembrava scattante e nervoso, che proiettava
i suoi semi anche a diversi metri di distanza, venne consigliato agli
individui rudi e sbrigativi. Soddisfatto dai risultati che sembrava
ottenere, Bach cominciò a curare i suoi pazienti coi due fiori, ai quali
ne aveva nel frattempo raggiunto un terzo, Clematis (la vitalba) per i pazienti troppo calmi o rilassati.
Da allora, Bach prese a raccogliere molti fiori, via via
corrispondenti ad ogni stato d'animo che gli veniva in mente. Certo,
questo tipo di medicina non era nuovo; da sempre gli uomini si sono
curati con le erbe. Ma Bach era convinto che i fiori fossero più
efficaci, poiché, secondo la sua teorizzazione, contenevano tutta
l'energia della pianta a cui appartenevano, e che lavorassero non solo
direttamente sulla funzione di un organo o dell'organismo, ma
intervenissero a livello più sottile, cambiando lo stato psicologico del
paziente, il terreno su cui la malattia si innestava.
da "Wikipedia" http://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Bach
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