Io allo specchio |
La settimana
scorsa, in occasione del week end pasquale, Francesco mi propone di
trascorrere un paio di giorni a casa al mare. Chiaramente, ho fatto i
salti di gioia! Dopo tutta la pioggia ed il grigiore di
quest'inverno, che, dove abito io, sembra non finire mai, quale
migliore occasione per farmi finalmente coccolare da qualche raggio
di sole?
Fare la valigia è il mio unico incubo: sopratutto in questo
periodo di tempo ancora incerto, è davvero un bel dramma decidere
cosa portarsi e cosa lasciare a casa. Così finisco sempre col
presentarmi sul portone con un valigione extra large che riempio con
un po' di tutto, dal maglione a collo alto, agli infradito, mentre
Francesco mi guarda sbalordito e visibilmente scosso all'idea di
dover trasportare quel macigno, da solo, lungo due rampe di scale.
“Ma dobbiamo stare via solo due giorni, non dobbiamo
traslocare!”. E va be', questo è, dico sempre che nella vita
bisogna essere previdenti. Ad ogni modo, benché le previsioni meteo
non infondano grandi speranze, su una cosa non ho dubbi: devo
assolutamente portare i costumi da bagno!
Così
rovisto nell'armadio alla ricerca di quelli dell'anno scorso,
sperando di trovare in tempi record il nascondiglio in cui mia madre
ha deciso sapientemente di custodirli e, contro ogni mia più rosea
aspettativa, nel giro di pochi minuti, vedo spuntare da un anfratto
la borsa nella quale sono tutti ripiegati. La strategia di ordine di
mia madre non è complicata, basta imparare a capire la sua logica,
che, in realtà, non esiste. Non mi resta che provarmeli e scegliere
i due/tre da portarmi dietro. Mi compiaccio alla conferma che mi
entrino ancora, e tralascio la considerazione che, dopotutto, si
tratta di modelli “elastici”: faccio un bel nodo ai laccetti
dello slip, do un'aggiustatina alle coppe del reggiseno, confidando
in un soddisfacente effetto push up, e mi avvicino allo specchio per
ammirare il capolavoro.
Ma il mio
entusiasmo si rivela troppo affrettato: la mia pelle è talmente
bianca da farmi assomigliare ad uno spettro, ma questo, a quanto
vedo, è il male minore; il problema grave è che mi sono spuntati
una specie di palloncini rigonfi proprio ai lati delle cosce. Ora,
non che io sia mai stata filiforme, ma, certamente, l'estate scorsa
avevo un aspetto migliore! Sarà stata la quantità inusitata di
carboidrati che ho ingurgitato durante tutto l'inverno? O, forse, la
quasi totale assenza di acqua, assunta solo durante i pasti? Avrei
dovuto ungermi di creme tutto il giorno tutti i giorni? Quale che
siano i motivi, l'unica cosa che conta al momento è trovare una
soluzione a questo dramma. Comincio a sfogliare affannosamente il mio
“prontuario” sui rimedi naturali e mi soffermo sul titolo
“ritenzione idrica”. Sembra che l'espediente migliore per
combatterla sia mangiare una notevole quantità di cipolla. Ne
risentirà il mio alito, ma se questa è l'unica soluzione, meglio
approfondire.
La
cipolla,
l'aroma più utilizzato nelle cucine di tutto il mondo, è ricca di
proprietà terapeutiche:
il ruolo attribuitole dalla fitoterapia è proprio quello di rimedio
diuretico. Già utilizzata
nell'antichità da Plinio e Dioscoride per favorire l'espulsione dei
liquidi dall'organismo, mangiata cruda, era considerata un'ottima
soluzione contro edemi e ritenzione
idrica. Ma la cipolla
ha anche proprietà pettorali, carminative e battericide, tanto che
alcuni ricercatori dell’Università Politecnica della
Catalogna e dell’Università di Barcellona, analizzando
le proprietà di due tipi di cipolle bianche e di una varietà
gialla, hanno visto che i flavonoidi in esse contenute erano
addirittura in grado di prevenire lo
sviluppo di batteri generalmente associati al deterioramento dei
cibi, tanto da considerarla una possibile
alternativa all'uso degli additivi artificiali usati nell'industria
alimentare. Ricca di vitamina C
e di sali minerali,
è un potente attivatore di tutte le funzioni organiche ,
antibatteriche e antinfettive;
particolarmente consigliata per i diabetici, contribuisce a
controllare la glicemia,
attivando un rinnovamento del sangue e dei liquidi organici.
Svariati
sono anche gli impieghi terapeutici di questa pianta: in
dermatologia, ad esempio, succo di
cipolla può essere applicato
direttamente sulla parte da disinfettare; gargarismi con succo di
cipolla sono consigliati in caso di tonsillite o come rimedio
diuretico e depurativo per chi soffre
di trombosi. Poiché molte persone maltollerano l'idea di consumare
cipolla a crudo, è possibile preparare la “Melassa
di cipolla”, come suggerisce Leclerc
nel suo trattato “Lineamenti di Fitoterapia”: si ridurranno in
polpa 300gr di cipolla cruda,
a cui si uniranno 100 gr di miele e 600 ml di vino, fino ad ottenere
una melassa che si consumerà nella quantità di due o tre cucchiai
al giorno. In alternativa è possibile cucinare la cipolla,
seguendo delle ricette gustose e di facile realizzazione, che ci
suggerisce Cristiano Anastasio,
Chef del “PlayMore”
di Castelfidardo.
Cipolle
ripiene
Ingredienti:
4 cipolle grosse, 50 g di tofu, 100 g di pane grattugiato, 100 g di
noci tritate, 50 g di margarina, sale e pepe.
Preparazione:
Sbollentate le cipolle in acqua salata, quando sono fredde togliete
loro il cuore, passatelo nel frullatore con il tofu, le noci, sale e
pepe. Poi amalgamate con un poco di pane grattugiato. Riempite le
cipolle con il composto, aggiungete qua e là alcuni fiocchetti di
margarina e mettete tutto in una pirofila unta. Infornate a forno
preriscaldato a 180° per una quindicina di minuti.
Cipolle
trifolate
Ingredienti:
600 g di cipolle, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 2 spicchi
d'agio, un ciuffo di prezzemolo, sale e pepe
Preparazione:
Sbucciate le cipolle, lavatele e tagliatele a fette il più possibile
regolari. In una padella scaldate l'olio e due spicchi d'aglio;
aggiungete le cipolle e fatele cuocere a fuoco medio per circa
mezz'ora. Regolate di sale, mescolando ogni tanto. Una volta cotte,
unite il prezzemolo, che non deve assolutamente cuocere, e
rimescolate. Servite subito.
Per chi
proprio non intende rassegnarsi al sapore della cipolla, sono
disponibili rimedi omeopatici a base di “Allium Cepa”,
ossia cipolla rossa, principio attivo utilizzato anche per la
cicatrizzazione delle inestetiche smagliature.
Alla fine,
ho riposto i costumi nell'armadio, assicurandomi che le previsioni
meteo confermassero cattivo tempo per il fine settimana e pregando
tutti i Santi di non adoperarsi per far uscire il sole. Sarebbe stato
davvero imbarazzante presentarmi in spiaggia con i jeans...
andrewdb77:
RispondiEliminaUtilizzo spesso la cipolla come antinfiammatorio, da me sembra funzionare (mi faccio una bella insalata di cipolle ;)))
Mia zia al invece la utilizza per curare l'influenza. La taglia a metà e la mette accanto al letto per tutta la notte... la cipolla dovrebbe in teoria assorbire i microbi e accelerare la guarigione :)
Buongiorno Andre, i tuoi consigli sono sempre graditissimi! Devo ammettere che l'idea di questo post mi è venuta proprio dal racconto di un'amica che mi ha parlato di un'usanza, praticata sopratutto nei paesini di montagna, di mangiare zuppa di cipolla per contrastare il raffreddore. Altri, invece, con le cipolle ci si fanno un pediluvio, per risolvere il problema di piedi e gambe gonfie. Dai rimedi della nonna c'è sempre da imparare! Un abbraccio di luce e buon inizio settimana!
RispondiEliminaCiao Francesca, leggo sempre il tuo blog, mi piace davvero parecchio. Bel dipinto di Botero ne sono un'amante!:) Passa da me..un bacione ELE
RispondiEliminaCiao Butterfly! anche se non commento, guardo sempre il tuo blog da cui, a volte, traggo anche ispirazione! Un abbraccio
RispondiEliminaSon passata per caso e mi sono innamorata del tuo blog e del tuo modo di scrivere! complimenti! aggiornaci sull'effetto cipolla!eventualmente inizio a mangiarne anche io xD
RispondiEliminaCiao mertuccetta! Grazie per i complimenti, sono sempre graditi! Come dico sempre, scrivo della mia esperienza personale, sperando possa essere utile a qualcuno...la cipolla, pero', ancora non sono riuscita a mangiarla, se non nell'insalata! Mi sa che ripieghero' su qualche rimedio omeopatico e tanto esercizio fisico, a presto!
RispondiElimina