La giornata
di ieri è andata contro ogni mia aspettativa! Per fortuna, direi.
Partiamo dall'inizio: Paola, la mia consulente olistica, mi contatta
felicissima di comunicarmi che a luglio organizzerà un seminario di
autoguarigione a Roma. Appena apprendo la notizia, il mio pensiero si
riassume in pochi secondi dal “voglio esserci” al “Francesco
non acconsentirà mai!”. Sconsolata, non me la sento di smorzare
l'entusiasmo della mia interlocutrice, che si mostra radiosa di
potermi finalmente offrire la possibilità di seguire un suo corso
(da me tanto agognato) e di poterci finalmente rincontrare.
Cerco
comunque di “mantenere le distanze” dalla cosa, poiché non è
nelle mie abitudini dare una conferma che non sono sicura di poter
rispettare e, quando Paola si interrompe per qualche minuto, per
continuare le sue ricerche su internet, mi riservo quel tempo per
riflettere sul cosa fare. Ripeto, da una parte il mio cuore balla il
“waka-waka”, dall'altra la vocina del cervello (prima o poi le
darò un nome) continua a frenarmi elencandomi una serie di “buone”
ragioni per cui sarebbe preferibile non partecipare al seminario. So
che Francesco è molto scettico e chiedergli di accompagnarmi ad un
incontro di cui, quantomeno, non gli importa niente, per di più
costringendolo a rimanere ore da solo a vagare in mezzo alla natura,
mi sembra davvero una forzatura. Già di mio non sono abituata a
“chiedere”, figuriamoci per una cosa che costituirebbe per lui
anche un sacrificio non indifferente. Così, quando Paola mi
ricontatta, mi affretto a dirle, motivandole le ragioni, che non sono
sicura che prenderò parte al seminario e, pertanto, di organizzarlo
indipendentemente dalle mie esigenze e aggiungo alla conversazione
una eloquente faccina triste. Se è vero che le motivazioni che ho
addotto sono tutte valide e ragionevoli, allora perché avverto
questo forte senso di delusione? Io lo so perché! Perché potrei
anche andarci da sola a Roma, ma A) sono cosciente del fatto che a
Francesco non farebbe piacere una mia assenza da casa per due giorni;
B) ogni volta che penso di viaggiare da sola, mi si incasina la testa
e mi prende il panico! Insomma, sono la marea di scuse che mi invento
per non affrontare le mie paure, a farmi venire i sensi di colpa. Ad
ogni modo, giacché so che, perlomeno nell'immediato, non sarò in
grado di gestirle, decido di prendere tutto il (poco) coraggio che mi
resta a disposizione e chiedere a Francesco se vuole accompagnarmi.
Si vede che qualcuno deve avermi voluto aiutare, perché il mio
paziente fidanzato non se lo fa ripetere due volte e mi risponde con
un deciso, immediato, luccicante e luminoso “SI”! Adesso, sarà
perché è disponibile lui o perché sono stata brava io a
saperglielo chiedere, il risultato rimane lo stesso: lavoro
permettendo, mi accompagnerà a Roma. Questo significa che, al 90%
sono già lì! Una volta appianate tutte le difficoltà, non mi
restava, quindi, che chiedere a Paola in cosa consistesse
precisamente il seminario ed il concetto di autoguarigione in
generale. Inutile dire che, ormai presa per sfinimento, ha ceduto
alle mie cento domande, che così si riassumono:
Paola,
cosa intendi quando sostieni che possiamo “autoguarirci”?
“In
realtà non lo sostengo io, ma la natura stessa del nostro organismo.
Significa
che è predisposto a prendersi cura di se stesso e guarirsi,
quantomeno entro certi limiti e in funzione di quanto gli permettiamo
di farlo. Pensiamo per esempio al semplice fenomeno della
cicatrizzazione, in piccolo. In grande, il nostro organismo, quando
lasciato libero e appropriatamente supportato, può compiere
“miracoli” ben più consistenti, a volte ritenuti non
comprensibili dalla medicina allopatica”.
Ciascuno
è in grado di guarire se stesso, o sono necessarie “percezioni”
particolari?
“Ciascuno
è in grado di guarire sé stesso, abbiamo tutto in dotazione. Una
particolare sensibilità è sicuramente d’aiuto, ma non
strettamente necessaria”.
In
cosa consistono le tecniche di “autoguarigione”?
“Ci
sono differenti metodi e tecniche anche molto semplici che possiamo
praticare quando necessario se non addirittura a livello preventivo.
Alcuni si basano sulla visualizzazione, altri sul respiro o
sull’energia. Spesso addirittura li applichiamo istintivamente,
senza nemmeno rendercene conto, come quando appoggiamo la nostra mano
su una parte dolorante. In quel momento stiamo inconsapevolmente
trasferendo energia al nostro corpo aiutandolo a calmare il dolore o
comunque a guarire. Se a questo gesto istintivo aggiungiamo un po’
di consapevolezza di quello che stiamo facendo, energia di
guarigione, un appropriato respiro e visualizziamo il nostro corpo
che guarisce, allora il risultato è molto più profondo. Queste sono
alcune delle semplici tecniche che possiamo utilizzare. Ne esistono
di più complesse e potenti che lavorano in modo molto sottile anche
su piani più elevati di quello fisico come ad esempio quello
spirituale. Una cosa importante, e per me di grande fascino, è che
possiamo intervenire efficacemente sia sul fisico che sulle nostre
emozioni, mente e anima, operando così vari tipi di guarigione tra
cui, appunto, quella spirituale”.
Quanto
conta, anche in questo caso, la respirazione?
“Una
corretta respirazione è fondamentale per la nostra salute in
generale e in tutte le nostre attività. Da quelle sportive al
semplice relax. Nel caso di pratiche di auto guarigione assume un
ruolo di grande rilievo in quanto è anche attraverso il respiro che
si veicola l’energia”.
Quanto
il pensiero positivo può influire sul nostro benessere psico-fisico?
“Tantissimo.
Il pensiero è energia e l’energia positiva non può fare altro che
portare, e mantenere, positività. In tutto, anche al nostro
organismo e alla nostra mente. Meglio che essa sia abitata da
pensieri di luce piuttosto che da “mostriciattoli” negativi.
Inoltre, per nostra natura, attraiamo ciò che vibra alla nostra
stessa frequenza. Pertanto, credo che concorderai con me che sia
meglio attrarre positività”.
Ci
spieghi l'importanza della “visualizzazione creativa”?
“Nello
specifico la visualizzazione creativa viene utilizzata per, appunto,
creare qualcosa. Fosse la guarigione, un evento o stimolare
determinati sentimenti ed emozioni. Quando pensiamo o visualizziamo
qualcosa, in un qualche luogo l’abbiamo creata. Tecnicamente più
le diamo energia, più probabilità ci sono che essa scenda nei piani
inferiori fino a divenire materia o cambiare la materia stessa, come
nel caso di certi tipi di guarigione. Va da sé che questo dipende
molto anche da come creiamo, con quali motivazioni, sentimenti e
purezza di cuore. Inoltre il risultato è in stretta correlazione con
quelli che sono i piani di Dio per noi. A volte una malattia è
necessaria per comprendere determinate cose, oppure, per esempio, può
avere origini karmiche. In entrambi i casi non siamo nel diritto di
interferire altrimenti danneggeremmo il percorso di quella persona
impedendole l’apprendimento che la porterà avanti. In questi casi
è quindi più raro che si verifichi una guarigione”.
Quanto
tempo ci vuole per imparare ad “autoguarirsi”?
“Utilizzando
correttamente i metodi più semplici, come quelli che abbiamo citato,
anche pochi minuti. Ma è solo con la pratica assistita da una
persona esperta che si ottengono i risultati più significativi e
piano piano si passa a lavorare sui livelli più delicati e sottili
dell’essere”.
Cosa
significa “Realizzazione personale”?
“Significa
la piena realizzazione di sé e delle proprie qualità. Spesso siamo
persone dotate di talenti che però non conosciamo o non riusciamo ad
esprimere come vorremmo. Ciò è dovuto soprattutto ad una serie di
ostacoli come timori, rigidità, traumi, ecc.. che impediscono alla
nostra personalità di evolvere e manifestarsi pienamente dandoci
quel senso di pace e unità con noi stessi al quale tutti ambiamo.
Grazie
ad un lavoro di autoconoscenza e di presa di coscienza dei nostri
freni e delle loro origini, possiamo, appunto, guarire ciò che ci
limita e consentire al nostro essere di fiorire magnificamente”.
Attualmente
svolgi i tuoi seminari in Egitto, ma sappiamo che sarai presto anche
in Italia, puoi darci qualche anticipazione sui seminari?
“Sto
lavorando ad un paio di incontri che si terranno a fine giugno nella
provincia di Udine (25 e 26 giugno) e poi a Roma (2 e 3 luglio). Si
tratta di seminari della durata di un week end durante i quali i
partecipanti impareranno a mettersi costruttivamente in ascolto del
proprio corpo, imparando anche ad interpretare i segnali che esso
invia loro, per poi muovere i primi passi di auto guarigione. Si
lavora inizialmente solo sul piano fisico per poi lentamente passare
a quello emotivo, psicologico e spirituale seguendo il ritmo e il
tracciato indicato dall’anima di ciascun partecipante. Ognuno
quindi lavorerà su se stesso e vivrà un’esperienza molto
personale che potrà condividere con gli altri durante i frequenti
momenti dedicati al confronto e allo scambio, arricchendo così il
suo bagaglio e quello di tutti i suoi compagni di “avventura”. In
questo contesto si tratteranno argomenti legati all’energia, alla
spiritualità e alle leggi universali. Si praticheranno esercizi di
yoga e si lavorerà molto con la meditazione, il tutto finalizzato ad
una migliore conoscenza di sé, dell’universo e, naturalmente alla
guarigione che libera l’anima per far si che ognuno trovi la
propria via verso la realizzazione del Sé”.
Non
disponendo ancora dei dettagli organizzativi in via definitiva, per
informazioni sui seminari, i trattamenti olistici e le sedute di
consulenza vi invito a visitare il mio sito www.paolasole.com ,oppure
a contattarmi a mezzo mail all'indirizzo info@paolasole.com”
Insomma,
curiosità soddisfatta! Adesso non mi resta che preparare la
valigia...
Bella 'sta cosa del waka-waka:) e brava tu a riconoscere i trabocchetti delle tue stesse "paure". Un abbraccio curiosa di sapere se quel 90% si trasformerà in qualcosa di più pieno e completo tipo un 100%. :)
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