Chissà perché quasi
tutti gli uomini sono terrorizzati all'idea di regalare un anello
alla loro compagna. E non mi riferisco solo al classico brillante,
che, effettivamente, viene considerato alla stregua di un giuramento
di amore per l'eternità, ma proprio qualunque oggetto di forma
circolare (fosse anche il tappo di una bottiglia), che possa
ricordarne vagamente le fattezze.
Nessuno dei miei ex fidanzati mi ha
mai regalato un anello, proprio a me che ne vado matta e che
ne comprerei tutti i giorni, dal modello di 10 euro a quello di
diecimila! Forse avevano paura che avrei potuto “incastrarli”,
che avrei interpretato quel gesto come una sorta di promessa solenne
e di assunzione di responsabilità che non avevano alcuna intenzione
di prendersi. Certo, mi rendo conto che gestire una donna del mio
temperamento non è impresa semplice, quindi, è più che giusto
prendersi tutto il tempo necessario per rifletterci, prima di
assumersi l'impegno. Ma quello che avrei voluto dire loro, ma che non
ho mai osato fare, è che potevano stare tranquilli: non me ne
fregava una benemerita mazza del significato simbolico ed occulto che
quell'oggetto poteva portare con sé. Io avrei semplicemente voluto
in regalo un anello, stop. Dicesi “anello”, monile
per le dita di forma circolare, in oro, argento o platino, decorato,
eventualmente con pietre preziose. Basta, questo è, nessun
ulteriore significato recondito. Insomma, proprio non sono riuscita a
spuntarla...fino al mio ultimo compleanno. Per fortuna, infatti, il
mio attuale fidanzato, che non ho scelto a caso, non si lascia
intimorire dai “significati particolari”, o, perlomeno, non da'
alla cosa peso eccessivo, così, per il mio compleanno, senza che
nemmeno avessi bisogno di indurlo, mi ha regalato un anello
con l'ametista. Oltre
ad essere un oggetto di gusto molto raffinato ed un regalo gradito,
la cosa che mi ha stupita della sua scelta è stata la pietra.
Da buona “curiosa”, infatti, sono sempre stata attratta dal
“potere” e dall'effetto taumaturgico di questi minerali, dei
quali mi piace scoprire il segreto che racchiudono. L'ametista,
in particolare, è la pietra indicata per la meditazione e la
spiritualità: attraverso il risveglio del settimo chakra, aiuta ad
aumentare i poteri mentali. Insomma, proprio la pietra di cui avevo
bisogno, in questo percorso di crescita personale!
In realtà, l'utilizzo di
pietre e minerali ha affascinato l'uomo fin dalle civiltà
antiche, poiché ad essi venivano attribuite virtù e poteri magici.
Gli Egizi, ad esempio, erano soliti ridurle in polvere per creare
“pozioni” da somministrare ai pazienti come medicamenti, oppure
per dipingersi il viso; in India i bambini venivano battezzati
affidando loro una pietra come amuleto che li avrebbe
accompagnati per il resto della loro vita. Nel Medioevo, le pietre
furono vero e proprio oggetto di studio, come si legge nella
Naturalis Historia di Plinio, in quanto ad esse erano attribuiti
effetti terapeutici particolari rispetto a ciascuna patologia. Ma è
stato il movimento New Age a divulgare l'utilizzo delle pietre
come una vera e propria “scienza”, capace di smuovere le energie
della persona e riequilibrarne lo stato psicofisico.
La cristalloterapia
è considerata, infatti, un rimedio naturale di guarigione che mira a
mantenere il benessere fisico, mentale e spirituale dell'individuo
attraverso l'impiego di pietre e minerali in grado di agire
sui centri energetici e purificarli. Esistono vari modi di fare
cristalloterapia: i cristalli, infatti, possono essere
disposti nell'ambiente, indossati sotto forma di gioielli, oppure
posizionati sul corpo, attraverso l'aiuto di terapeuta esperto,
durante una seduta di circa cinquanta minuti. Ad ogni pietra
vengono attribuite proprietà terapeutiche che influiscono sia sul
corpo fisico che sull'emotività psichica e sull'attività mentale.
Tra le principali pietre
utilizzate in cristalloterapia ricordiamo:
l'acquamarina, che
proteggere dal raffreddore e dalle infezioni legate alla gola;
fortifica il sistema immunitario e regola l'attività della tiroide.
Indossata, porta serenità ed autostima, stimola l'ordine e la
chiarezza e viene considerata come protettrice dei viaggi in mare e
dei fidanzati.
L'ametista è
indicata per attenuare dolori, emicranie e gonfiori; protegge
ghiandole ed ormoni e stimola il metabolismo. Ideale per superare
stati di tristezza, protegge dall'insonnia e dagli incubi; stimola la
lucidità e la concentrazione ed è di supporto nella meditazione.
La corniola è
molto efficace nei problemi legati all'intestino ed alla digestione;
dà energia e gioia ed aiuta a sviluppare il pensiero realistico e
concreto.
L'onice, invece,
indicata per chi ha problemi di vista, fortifica anche la pelle, le
unghie e le gambe; è la pietra adatta a coloro che si sentono troppo
appesantiti dalle responsabilità della vita, poiché aiuta ad
affermare se stessi nei momenti difficili.
Il quarzo rosa
regola le funzioni del cuore, calma la tachicardia e migliora la
circolazione sanguigna; rafforza la capacità di amare se stessi e
gli altri, favorendo relazioni stabili e felici e stimola la pace
interiore, aiutando a liberarsi dalle preoccupazioni.
La tormalina nera,
infine, viene utilizzata per scaricare le energie negative e
neutralizza gli effetti delle cariche elettromagnetiche; rinforza i
muscoli, il sistema linfatico e nervoso.
Chiaramente, più grandi
sono le pietre e maggiore sembra essere il loro effetto sul
nostro stato psicofisico; qualcuno sostiene, addirittura, che
bisognerebbe indossare anelli con pietre non inferiori ai tre
carati. Un macigno, praticamente!
Ed il diamante? E'
considerata la pietra migliore per la protezione dell'aura,
poiché armonizza tutti i chakra. Le sue proprietà terapeutiche sono
eccezionali, poiché è in grado di far guarire da ogni malattia,
amplificando l'energia vitale e pare che assicuri longevità a chi lo
indossa con costanza.
Adesso finalmente, so cosa
dirò a Francesco quando vorrò convincerlo a regalarmi un diamante:
“Se non vuoi farlo per suggellare il nostro amore, almeno fallo per
assicurarmi lunga vita!”.
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