Tutto
il sole di questi giorni, mi ha ricordato che sta per avvicinarsi
l'estate e, come al solito, dal momento che la mia pigrizia mi ha
spinta a trascurarmi un pochino, mi guardo allo specchio e penso che
devo correre immediatamente ai ripari! A parte la faticosa e
deprimente “prova costume”, per la quale so già che dovrò
adoperarmi più del solito per riuscire ad ottenere entro luglio un
fisico, non dico “invidiabile”, ma, quantomeno “accettabile”,
c'è qualcosa che posso fare nell'immediato per regalarmi un aspetto
almeno più ordinato: prendermi
cura dei miei capelli.
Mi
sono accorta, infatti, che ultimamente, nonostante shampoo e balsami
vari (o, forse, proprio a causa dei lavaggi frequenti e dell'uso di
prodotti non idonei), i miei capelli appaiono indeboliti e poco
lucenti, talmente crespi da farmi assomigliare allo spaventapasseri
de “Il Mago di Oz” . Che immagine disgustosa! A questo punto, mi
basta dare una rapida scorsa al mio libro di erboristica
per rammentare che un valido aiuto, per restituire ai miei capelli il
nerbo ed il vigore perduto, viene dall'hennè.
Creare
un impacco
è semplicissimo: basta mescolare 10
cucchiai di hennè neutro
con dello yogurt,
in una quantità sufficiente ad ottenere una pasta morbida, ma non
liquida.
Aggiungere,
poi, qualche goccia di olio
d'oliva o di
mandorle dolci
ed intiepidire l'impasto, scaldandolo a bagnomaria.
Per
l'applicazione è
opportuno distribuire il composto omogeneamente lungo tutta la
lunghezza dei capelli con l'aiuto di un pettine e coprire la testa
con della pellicola per alimenti, lasciando in posa per
almeno un'ora.
Trascorso
il tempo di posa, è necessario sciacquare abbondantemente con acqua
tiepida e lavare i capelli con uno shampoo neutro che deterga in
profondità.
L'hennè,
oltre a costituire un ottimo rimedio antiforfora
e ad avere proprietà
sebo-normalizzanti della cute,
è anche un buon riflessante:
viene, infatti, preferito anche in Italia come valida alternativa
alle tinture chimiche, poiché, a differenza di queste ultime, non
penetra all'interno del capello, ma lega sulle squame della sua
cuticola, aumentandone leggermente il diametro, si' da rendere la
capigliatura più voluminosa e resistente agli agenti esterni e
conferendole un aspetto più sano.
Gli
usi di questa pianta sono molteplici: sembra, infatti, che giovi
alle malattie della pelle,
uccida i
parassiti, sia
un valido aiuto per curare
la calvizie,
abbia proprietà
rinfrescanti e deodoranti.
Tradizionalmente,
oltre ad avere il significato propiziatorio di aiutare l'uomo a
richiamare la divinità, questa pianta è legata ad una leggenda
della mitologia
indiana che
vuole che Shiva,
Dio della distruzione, si fosse innamorato di Parvati, sua consorte,
dopo che ella aveva decorato il suo corpo con l'hennè. Tuttora, le
decorazioni sono espressione di seduzione e vengono considerate di
buon auspicio per i riti nuziali ed il focolare domestico,
attraendone la protezione.
Detto
questo, corro ad impiastricciarmi la chioma di yogurt ed hennè...Che
diventi anche più “appetibile”?!
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