Come
vi ho accennato qualche post fa, il week end scorso sono andata a
Roma per assistere ad una lezione di naturopatia.
L'argomento trattato quel giorno verteva sulla riflessologia
plantare.
Ecco, non è che per i piedi
abbia una grande passione, almeno non per i miei, che detesto. Poi,
l'idea di dover avere a che fare con quelli di qualcun altro, di
certo non mi alletta. Se penso che questa “appendice” passa la
propria vita poggiata a terra o, nella migliore delle ipotesi,
stipata in un paio di scarpe di gomma umide e puzzolenti, non mi
ispira tutta questa immagine di pulizia! Ad ogni modo, benché non
fossi affatto stimolata dall'argomento, decido di recarmi lo stesso
in Istituto, nonostante la mia vocina nel cervello (leggi:
personalità) continuasse incessantemente a tentare di dissuadermi,
allettandomi con un bel giro di shopping in via del Corso. Maledetta
vocina nel cervello, più insistente di Lucignolo con Pinocchio! Ma
rammento che la mamma mi ripeteva sempre: “prima il dovere e poi il
piacere”, una sorta di lavaggio del cervello, più che un detto
ispiratore. Comunque, la mamma è sempre la mamma ed il mio senso
(acuto) di responsabilità mi suggerisce di seguire il consiglio.
Così non mi lascio sedurre, do un sonoro colpo sulla testa alla
vocina del cervello, mi vesto di tutto punto, con tanto di giacca e
tacco alto e mi incammino al n° 91 di Viale Eritrea. Mi apre la
porta una ragazza vestita in tuta dall'atteggiamento molto informale
e mi invita ad entrare. La lezione è già iniziata (eppure sono
stata puntualissima). Primo errore mortificante: la giacca non ci
“azzecca niente”! Sono tutti vestiti alla “come viene” e
comunque con un abbigliamento molto comodo. Già mi sento a disagio
per la scelta infausta. Comunque, ormai sono agghindata così, quindi
la giacca me la tengo e cerco di non mostrarmi imbarazzata. Ma il
bello arriva quando la ragazza in questione mi invita a togliermi le
scarpe prima di entrare nella sala. So di essere pulitissima, sono
uscita dalla doccia non più di dieci minuti fa, ma la questione dei
piedi proprio mi imbarazza, con o senza calze. Così, presa alla
sprovvista, cerco di prendere tempo chiedendole di farci prima
quattro chiacchiere perché ho bisogno di alcune informazioni
riguardo i loro corsi. Ma non è vero, le informazioni me le hanno
già date tutte al telefono! E, in ogni caso, in quel momento, la
sensazione di disagio è tale che il mio cervello è praticamente
imballato e non riesce a produrre nessun tipo di impulso ulteriore.
Dimentico tutte le domande che mi ero ripromessa di fare. PANICO.
tuttavia continuo ad ostentare un atteggiamento disinvolto. Bla bla
bla, bla bla bla, arriva il momento di entrare nella stanza dove si
sta tenendo la lezione e la segretaria, impaziente, mi invita a
seguirla. Non posso esimermi e, ad ogni modo, non mi viene in mente
nessuna scusa geniale, pur volendo. Per un momento penso anche di
accampare che il mio “povero fidanzato” mi sta aspettando tutto
solo sotto la pioggia, ma mi sento patetica e farei passare lui per
un cretino. Niente, devo, tolgo le scarpe, entro! Neanche a farlo a
posta non ci sono sedie libere: una delle partecipanti mi invita ad
occupare quella che sta usando come poggiapiedi, ma declino, sperando
che il non fermarmi in un posto “stabile” mi consenta di
sgattaiolare via in maniera meno vistosa. Così mi metto comoda (si
fa per dire) a terra su un tappetino, giusto per non poggiare il
sedere direttamente sul pavimento. Secondo incauto errore: tutti
sono seduti sulle sedie ed io sono giusto all'altezza dei loro piedi.
UN INCUBO! Dalla posizione in cui mi trovo, nemmeno riesco a vedere
l'insegnante, così mi sporgo quel po' che basta per riuscire almeno
a carpire un pezzo della sua immagine riflessa nello specchio ed
allargo le orecchie, dal momento che non riesco a seguire il labiale.
Mano mano che mi arrivano le informazioni mi accorgo che il tema si
fa interessante e la mia originaria prevenzione riguardo
all'argomento “piedi” va scemando. Quasi quasi comincia a
piacermi. A quanto capisco, secondo un antico
principio olistico,
“ogni parte riflette il tutto”, pertanto anche nel piede
confluiscono una serie di terminazioni
nervose e di
punti energetici
a cui corrisponde un determinato “ganglio” sulla spina dorsale, a
sua volta collegato ad un organo. Pertanto, massaggiando
determinate zone del piede
in senso orario ed antiorario per pochi istanti, a seconda
dell'organo o del disturbo psicosomatico sul quale vogliamo andare ad
agire, di riflesso è come se andassimo a stimolare ed a massaggiare
proprio la parte dolente, migliorandone il funzionamento e
ristabilendone l'equilibrio. La zona del piede da cui deriva un
fastidio ci indica molto precisamente ed anche in assenza di sintomi
quale sia il problema funzionale o organico di cui soffre
l'individuo, avvisandoci già prima che la malattia si manifesti.
Così che un operatore attento è in grado di capire che tipo di
disturbo energetico sia in corso, riuscendo ad agire su di esso
preventivamente. Possiamo dividere il piede in quattro zone:
ZONA
MEDIALE:
rappresenta tutti gli ORGANI CENTRALI del nostro corpo;
ZONA LATERALE:
rappresenta tutti gli ORGANI ESTERNI;
ZONA DORSALE: dove c'è
la struttura ossea del piede, rappresenta L'APPARATO SCHELETRICO;
ZONA PLANTARE: è la
parte molle e sono riflessi tutti gli ORGANI INTERNI come il CUORE,
il FEGATO, i POLMONI, L’APPARATO DIGERENTE...
Se
esaminiamo i problemi più comuni che possono presentarsi sul nostro
piede, già possiamo riflettere molto: i piedi
freddi, ad
esempio, indicano una cattiva circolazione; una sudorazione
eccessiva così
come un'epidermide molto secca
possono essere il sintomo di squilibri ghiandolari; DITA
A MARTELLO,
disturbi
nella zona del capo, dei seni paranasali, e dei denti; un’ UNGHIA
INCARNITA,
può essere collegata a mal di testa o emicranie, mentre un'
INFIAMMAZIONE
DELL’ALLUCE,
può indicare un problema a livello del collo, cervicale o tiroideo.
Insomma, anche i disturbi più comuni ed a volte congeniti o
ereditari, dimostrano un disequilibrio all'interno del nostro
organismo ed alcune volte sono il sintomo di una patologia.
E'
senza dire che la struttura del nostro piede può rivelare anche
stati emozionali, come ansia, stress, tensione, per cui,
massaggiarli, innesca subito una sensazione
di rilassamento
talmente profondo che, in taluni casi, può indurre il paziente anche
ad addormentarsi.
Questa
è una panoramica generica di quanto ho appreso durante la mia
permanenza (di mezz'ora) in aula. Decisamente l'argomento è molto
più vasto ed interessante e mi è bastato fare un rapido giro in
internet per approfondire qualche curiosità:
PIEDI
più GRANDI
indicano
che gli organi della regione mediana del corpo (FEGATO, VESCICOLA
BILIARE, MILZA, PANCREAS, STOMACO, RENI) sono sani ed attivi. Chi ha
i piedi più grandi è più portato alla attività mentale, possiede
una buona comprensione intellettuale ed estetica
PIEDI più
PICCOLI segnalano che gli organi posti nelle regioni
superiore ed inferiore del corpo sono più forti e più attivi di
quelli della regione mediana, chi ha i piedi piccoli ha una migliore
vitalità fisica e capacità di tolleranza
PARTE
DORSALE DEL PIEDE PIU’ ALTA del normale, rispetto al
terreno, indica una natura maggiormente fisica, dovuta al consumo di
proteine e di sali minerali relativamente più alto del consumo di
cereali e verdura. In genere il piede più alto è anche più
stretto.
PARTE
DORSALE DEL PIEDE PIU’ BASSA e APPIATTITA,
indica una natura più attiva mentalmente dovuta ad un più alto
consumo di carboidrati e di liquidi, in genere il piede più basso è
anche più largo.
LARGHEZZA
MINORE Se la larghezza del piede nel suo punto più ampio è
MINORE rispetto alla norma, la causa risiede nel consumo di cibi yin
di origine animale o vegetale e nella scarsità di alimenti liquidi,
è indice di una natura attiva fisicamente ed acuta mentalmente.
LARGHEZZA
MAGGIORE La
larghezza più estesa indica che si stanno mangiando più cibi di
derivazione vegetale e di cibi yin , liquidi ed insalate, c’è una
minore tendenza alla attività fisica ed una comprensione più
profonda dei problemi estetici e metafisici.
PIEDI
DIRITTI quando si cammina, indicano uno stato di buona
salute e di una alimentazione sana ed equilibrata, gli uomini
dovrebbero avere i piedi dritti o leggermente rivolti verso
l’esterno, le donne dovrebbero averli dritti o leggermente rivolti
verso l’interno.
PIEDI
RIVOLTI ALL’ESTERNO quando si cammina indicano una
costrizione alla BASE della SPINA DORSALE, causata dal consumo
eccessivo di cibi di derivazione animale, segnalano un carattere
aggressivo, progressivo, estroverso sia fisicamente che mentalmente,
nelle donne può indicare UTERO RETROVERSO, sono più comuni nelle
popolazioni occidentali, sono anche più comuni nei giovani.
PIEDI
RIVOLTI ALL’INTERNO quando si CAMMINA, indicano che
la base della SPINA DORSALE è più aperta a causa del consumo più
abbondante di cibi vegetali, indica anche carattere gentile,
conservatore, introspettivo sia fisicamente che mentalmente.
SECONO e
TERZO dito PIU’ LUNGHI dell’ALLUCE, debolezza di
STOMACO, la causa e’ data da abitudini alimentari materne e’
probabile che lo stomaco sia cronicamente in disordine con GASTRITI,
ULCERE, CANCRO ed altre malattie.
CALLOSITA’,
alla pelle del piede indicano un CONSUMO ECCESSIVO di PROTEINE,
specie animali.
I piedi screpolati
sono indice di disturbi alla MILZA e al PANCREAS.
Un dolore o una scarica
in un dito
indicano un disturbo all’organo corrispondente.
(curiosità tratte da
http://www.erboristeriaedaltrodue.com/RIFLESSOLOGIA.htm)
Immagino che dopo aver letto
questo post, abbiate tutti tolto i calzini e stiate lì a
controllarvi le zampe! Sulla base di queste informazioni, comincio
anche ad amare il mio bruttissimo piede perché mi dice che sono:
vitale e tollerante, non amo l'attività fisica, ma, in compenso, ho
una comprensione profonda dei problemi metafisici. Sono gentile,
conservatrice ed introspettiva. Direi che ci può stare! Ed il
vostro, cosa sta cercando di comunicarvi?
Oltre che interessante, molto divertente ed accattivante il tuo modo di raccontare quanto ti capita. Personalmente, nn avrei mai tolto le scarpe...visto che detesto anche io i miei piedi, oggettivamente brutti e diversi l'uno dall'altro.
RispondiEliminaEcco...cara Francy...c'è una spiegazione anche per questo? Il mio dito medio è più lungo di tutti gli altri (solo ad un piede però).
Complimenti!!!
Ma su che tu hai bei piedi! Cmq una spiegazione al tuo terzo dito più lungo dell'alluce c'è se leggi con attenzione: "SECONO e TERZO dito PIU’ LUNGHI dell’ALLUCE, debolezza di STOMACO, la causa e’ data da abitudini alimentari materne e’ probabile che lo stomaco sia cronicamente in disordine con GASTRITI, ULCERE ed altre malattie.
RispondiEliminaMa poi, è stretto, è largo, come cammini? I tuoi piedi possono raccontarti un mucchio di cose di te! Un abbraccio
Ma il problema che è ad un piede sì e uno no...l'altro è "normale"...
RispondiEliminaCmq grazie...
Ps: è stretto (nn moltissimo) cammino bene...CREDO!!! Un abbraccio
Argomento importantissimo ....io ho un gran rispetto per la pianta dei piedi e penso sia molto istruttivo che tu abbia approfondito il tema e lo comunichi anche ai meno informati .... Baci Ricky
RispondiEliminaciao ragazzi sono nuova ma volevo rispondere a Cristina; ho studiato riflessologia plantare e bene il piede sinistro indicata il tuo passato mentre il destro il tuo presente, ciao
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