Non
proprio! Anche se è vero che più entriamo in intimità con il
nostro partner, più ci sembra che il suo interesse nei nostri
confronti vada scemando. Ma questa è soltanto un'impressione, in
realtà il suo interesse si modifica, non diminuisce (almeno nella
maggioranza dei casi). Durante la prima fase del rapporto, quella del
corteggiamento, o anche di poco successiva, è tutto un momento di
“scoperta”: ci sentiamo completamente prive di antagoniste,
sappiamo che il nostro compagno non ha occhi che per noi e ci
crogioliamo nella parte delle femme fatale, tutte mistero e distacco.
Fingiamo di non essere gelose ed in alcuni casi non lo siamo davvero,
perché godiamo ancora di quella sicurezza e protezione derivanti dal
fascino dell'ignoto, quello, più o meno, di quando anche lo
sfioramento di una mano o una carezza diventano gesti inaspettati e
sorprendenti. Poi, con il passare del tempo, cominciamo a “svelarci”,
pretendiamo sincerità ad ogni costo, scopriamo tutte le carte e
chiediamo al nostro compagno di fare altrettanto. Risultato: perdiamo
la corazza e questa nudità ci spiazza e ci banalizza. Perché
dovremmo risultare ancora interessanti agli occhi di un uomo che
conosce tutte le nostre mosse con largo anticipo e sa cosa
risponderci già prima che gli poniamo una domanda, soltanto
ascoltando l'inflessione della nostra voce? Allora cominciano a
venire fuori tutte le nostre insicurezze, ci aggrappiamo a lui come
delle cozze cercando delle rassicurazioni...che non arriveranno!
Scateneremo in lui, al contrario, un senso di soffocamento e non
riuscirà a comprendere la nostra reazione, ne sarà infastidito,
l'avvertirà come una mancanza di fiducia in lui e nel suo amore per
noi. In realtà, l'atteggiamento degli uomini nei confronti di un
rapporto ormai “collaudato” è assolutamente differente: quello
stadio di confidenza che noi tanto deprechiamo perché non ci fa
sentire più molto desiderabili, è da loro, invece, quantomai
apprezzato, perché li pone finalmente nella condizione di poter
abbassare la guardia, di potersi rilassare. Noi siamo diventate una
persona di famiglia, come la mamma, come una sorella davanti alla
quale potersi permettere qualunque libertà: non dovranno più
modulare il tono della voce, ad esempio, ma potranno abbandonarsi a
vocine infantili ed atteggiamenti puerili del tipo chiamare il cane
apostrofandolo “amore del babbo!”; togliersi le nike in libertà
senza doversi preoccupare delle conseguenze olfattive e psicologiche
che tale gesto può avere su di noi! A noi, invece, è proprio questo
che da fastidio! Eh, si, perché tutte queste “libertà” le
interpretiamo come mancanze di riguardo nei nostri confronti. E
quanto ci innervosiamo quando, invece, si impettiscono tutti di
fronte ad una nuova conoscenza, calibrando persino il tono della voce
e la stretta della mano!? Andiamo su tutte le furie, mentre
ripercorriamo con la mente la scena di qualche minuto prima, quando
il nostro uomo era stravaccato sul divano, coi capelli arruffati ed
il calzino sdrucito in bella mostra. Guardatelo ora, mentre sorride
allungando gli occhi dietro al suo rayban aviator! Sembra quasi gli
spunti la stellina sui denti alla “Gigi la trottola”! E noi
rosichiamo...perché ci farebbe piacere che il nostro uomo ci
guardasse ancora come “donne” e non come
lavastoviglieconfessionalimamme! La prima domanda da porsi, dunque, è
se una diminuzione dell'interesse sia avvenuta davvero o se non sia
piuttosto aumentata la nostra ipersensibilità. Io mi schiero per la
seconda ipotesi, perché, fondamentalmente, siamo noi che ci sentiamo
poco interessanti e, probabilmente, questa nostra insicurezza ci fa
apparire tali. Anche se è pur vero che troppo spesso gli uomini,
quando si “accasano”, tendono un pochino a trascurare tutte
quelle attenzioni che ci rivolgevano all'inizio. Ma, su questo,
possiamo fare ben poco, gli uomini, dopotutto, sono un bluff!
Inoltre, non sottovalutiamo che nella vita tutto cambia
continuamente, quindi perché ciò non dovrebbe avvenire anche per il
rapporto all'interno di una coppia,? Le persone cambiano, le
situazioni cambiano, quindi è naturale e comprensibile che si
modifichino anche gli atteggiamenti, perché fingere di essere sempre
gli stessi?! Mi viene in mente un aneddoto letto su un libro di Osho:
“Una coppia di ottantenni decide di trascorrere il proprio
anniversario di matrimonio nello stesso Hotel in cui aveva passato
la luna di miele cinquant'anni prima. Quando si mettono a letto, la
donna dice al marito:”mi bacerai con lo stesso ardore di quella
notte?” Il marito annuisce e si alza. La donna, perplessa, gli
domanda dove stia andando e lui le risponde “ a rimettermi la
dentiera!”. “ Insomma, questo per sottolineare che tutto cambia,
quindi, anche quel bacio, con o senza dentiera, non sarà, per forza
di cose, mai più lo stesso. A questo punto, sembrerebbe che una
soluzione al problema non esista. E invece no! C'è un modo per
mantenere viva la tensione amorosa e non far calare l'interesse ed il
consiglio viene da Aivanhov che parla di “giusta distanza”:
“Un
uomo e una donna s’incontrano: per qualche tempo ognuno dei due
presta attenzione affinché possa piacere all’altro; ma dal giorno
in cui vivono insieme, non si credono più tanto obbligati a fare
degli sforzi. Direte che la vita quotidiana è talmente impegnativa,
che si hanno talmente tante preoccupazioni, tanti doveri, cose a cui
pensare! D’accordo, però c’è almeno una soluzione: un po’ più
di distanza. Sì, anche quando vivono insieme, uomini e donne
trarrebbero vantaggio nell’osservare una certa distanza, per
evitare di cadere in quella familiarità prosaica che caratterizza la
vita quotidiana quando non si è vigili. È spesso per mancanza di
vigilanza che si perde l’amore. È bene che in una coppia ciascuno
mantenga per l’altro qualcosa di segreto, di misterioso, al fine di
conservare l’interesse, la curiosità per qualcosa di nuovo, di
sconosciuto. È questo qualcosa di sconosciuto che protegge e nutre
l’attrazione che ciascuno sente per l’altro."
Con
questo non voglio dire che dobbiate avere dei segreti con il vostro
compagno o utilizzare delle strategie per mantenerne viva
l'attenzione, ma cercate di non assuefarvi all'abitudine, serbate
piccole parti di voi stessi da donare al momento opportuno. Per dirla
con le parole di Paola
Cimarosti:
“A
volte basta pochissimo colore per cambiare il quadro...”
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