18 aprile 2011

La meditazione è più efficace di un analgesico


Qualche giorno fa mi è stato segnalato da alcune amiche un interessante articolo che annunciava una nuova scoperta della scienza: la meditazione sarebbe più efficace di un analgesico nel ridurre la sensazione di dolore. Non credevo ai miei occhi! Finalmente anche la medicina allopatica comincia a prendere in considerazione i rimedi alternativi come ulteriori possibilità di guarigione e, meraviglia delle meraviglie, attraverso i mezzi che ha a disposizione, riesce a darne anche una spiegazione scientifica.
Nello specifico, l'articolo riguardava un test effettuato da alcuni ricercatori statunitensi su un campione di quindici persone, novizie della meditazione zen. Le “cavie” in questione, sono state sottoposte ad un corso full immersion di meditazione, di circa venti minuti a lezione, mentre i “cervelloni” applicavano dei sensori sotto le loro gambe in grado di emettere calore dolorifico ed, attraverso l'uso di speciali apparecchiature, testavano la tollerabilità al dolore monitorando il flusso sanguigno. Per farvela breve, alla fine del test il risultato è stato che la meditazione riesce a ridurre del 40% la sensazione di dolore, mentre i normali farmaci antidolorifici, solo del 25%. Insomma, mi sembra una scoperta piuttosto confortante, se non altro perché apre uno spiraglio ulteriore alla cura della mia cefalea muscolo-tensiva. In realtà, inconsciamente, avevo già praticato la meditazione come “terapia” per il dolore: quando sento che sta per scoppiarmi uno dei miei mal di testa che “non perdonano”, di quelli che quattro mesulid formato bomba non riescono a debellare, ma attenuano soltanto un pochino, giusto per evitarmi di cominciare a dare testate contro il muro dalla disperazione, mi abbandono ad un sano quarto d'ora di meditazione. Ma, fino a questo momento, l'avevo “utilizzata” più che altro come tecnica di rilassamento, per cercare di decontrarre, quanto meno, i muscoli delle spalle, che generano le mie insopportabili cefalee e scaricare un po' di stress accumulato. Adesso che so che la meditazione, come terapia antidolorifica, è approvata scientificamente, è venuta meno anche l'ultima remora. Nessun effetto placebo o palliativo, dunque: a chi, da oggi in poi, mi obietterà che mi lascio condizionare, risponderò sventolandogli davanti al naso l'articolo del Journal of Neuroscience!

A questo punto non mi resta che condividere questa gioia, dandovi qualche indicazione, qualora decidiate di sperimentare su voi stessi questo nuovo e potente analgesico. Prima di tutto è bene che scegliate un luogo confortevole e silenzioso, così che siate sicuri di non essere distratti. Per aiutare le concentrazione può esservi utile abbassare le luci ed accendere un incenso al sandalo, per poter ricreare un ambiente rilassante. Assumete una posizione comoda che può essere quella classica del “loto”, ossia seduti a gambe incrociate, oppure in ginocchio poggiati sui talloni. Per i più pigri è possibile anche rimanere seduti su una sedia, purché teniate le gambe parallele ed i piedi poggiati a terra, evitando, invece, di poggiarvi allo schienale. E indispensabile che indossiate indumenti comodi ed in fibra naturale, niente che vi stringa sul bacino, che togliate le scarpe e qualunque altro accessorio che vi faccia sentire “costretti” e impedisca al sangue di fluire liberamente. Una volta messi a punto questi accorgimenti, non vi resta che chiudere gli occhi e concentrarvi sul respiro. Quest'ultimo deve essere profondo ed avere un ritmo regolare, ma state attenti a non “forzarlo”, la respirazione deve avvenire in maniera naturale. A questo punto rilassate i muscoli del corpo e provare a svuotare la mente: almeno inizialmente potrebbe esservi utile focalizzare un'immagine e concentrarvi su di essa, poiché non è facile sgomberare completamente la mente dai pensieri. Ad ogni modo, qualora dovessero intervenire pensieri a disturbare il vostro stato di rilassamento o la mente dovesse cominciare a divagare (cosa che capita di frequente), non vi innervosite, né tentate di scacciar via i pensieri in malo modo, è normale che avvenga all'inizio. Tentate piuttosto di osservare le immagini che scorrono come se foste spettatori estranei ed aspettate che fluiscano da sole, concentrandovi piano piano di nuovo sul respiro.
Meditare richiede grande pazienza ed allenamento: all'inizio vi sembrerà di non riuscire ad ottenere alcun tipo di risultato, ma non demordete! Come per ogni cosa è solo una questione di abitudine, vedrete che, reiterando gli esercizi, con il tempo riuscirete a raggiungere uno stato di rilassamento profondo con maggiore facilità.
Insomma, bastano quindici minuti al giorno per consentire al nostro organismo di riposarsi come si deve e per riuscire, finalmente, a ridurre l'uso di insalubri medicinali. Per dirla in parole povere: Meditazione batte Aulin 1 a 0!

2 commenti:

  1. andrewdb77

    Concordo in pieno con l'atricolo, se posso vorrei condividere la mia esperienza personale di qualche giorno fa :)

    Stavo lavando i piatti e avevo fatto un lago d'acqua per terra (al mio solito)... ad un certo punto sono scivolato e ho battuto lo stinco destro contro lo spigolo vivo della cucina. Un dolore atroce, ero con i pantaloncini corti e lo spigolo si era quasi conficcato nell'osso.
    Inizio ad urlare, e dopo qualche secondo di disperazione tento una strada alternativa per alleviare il dolore.
    Inizio a "sganciare" la mente dal corpo mediante la meditazione, ma il dolore è molto forte e non ci riesco.
    Insisto ancora e dopo un po' inizio a percepirne i benefici. Sento pochissimo dolore e la mente è serena. Sono riuscito a sganciare parzialmente i sensi, sento pochissimo dolore, quasi non ci credo!!!
    Dato che mi piace sperimentare faccio l'opposto e smetto di meditare, mi rifocalizzo sul corpo e sulla gamba. Il dolore torna molto forte, "rientro" appieno nel corpo e sento nuovamente un dolore fortissimo ala gamba.
    Riprendo quindi a meditare e dopo un po' (stavolta ci è voluta molta pazienza) riesco nuovamente a "sganciarmi" per qualche minuto... il dolore si riduce nuovamente della metà :)

    Che dire... penso che il nostro corpo abbia moltissime potenzialità, e il primo passo consiste nel renderense conto :)

    Un abbraccio di Luce Francesca :)

    Sat Nam

    Andrea

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  2. Molto bella la tua testimonianza, Andrea! Io, come ho scritto nel post, di solito medito quando ho mal di testa e devo dire che funziona. Ultimamente sorprendo anche il mio fidanzato (scettico all'ennesima potenza)abbandonarsi alla respirazione profonda quando è molto stressato o ha l'emicrania. Che uno ci creda o no, i benefici si avvertono!
    Un abbraccio di luce a te!

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