28 aprile 2011

Anello di fidanzamento e cristalloterapia


Chissà perché quasi tutti gli uomini sono terrorizzati all'idea di regalare un anello alla loro compagna. E non mi riferisco solo al classico brillante, che, effettivamente, viene considerato alla stregua di un giuramento di amore per l'eternità, ma proprio qualunque oggetto di forma circolare (fosse anche il tappo di una bottiglia), che possa ricordarne vagamente le fattezze.
Nessuno dei miei ex fidanzati mi ha mai regalato un anello, proprio a me che ne vado matta e che ne comprerei tutti i giorni, dal modello di 10 euro a quello di diecimila! Forse avevano paura che avrei potuto “incastrarli”, che avrei interpretato quel gesto come una sorta di promessa solenne e di assunzione di responsabilità che non avevano alcuna intenzione di prendersi. Certo, mi rendo conto che gestire una donna del mio temperamento non è impresa semplice, quindi, è più che giusto prendersi tutto il tempo necessario per rifletterci, prima di assumersi l'impegno. Ma quello che avrei voluto dire loro, ma che non ho mai osato fare, è che potevano stare tranquilli: non me ne fregava una benemerita mazza del significato simbolico ed occulto che quell'oggetto poteva portare con sé. Io avrei semplicemente voluto in regalo un anello, stop. Dicesi “anello”, monile per le dita di forma circolare, in oro, argento o platino, decorato, eventualmente con pietre preziose. Basta, questo è, nessun ulteriore significato recondito. Insomma, proprio non sono riuscita a spuntarla...fino al mio ultimo compleanno. Per fortuna, infatti, il mio attuale fidanzato, che non ho scelto a caso, non si lascia intimorire dai “significati particolari”, o, perlomeno, non da' alla cosa peso eccessivo, così, per il mio compleanno, senza che nemmeno avessi bisogno di indurlo, mi ha regalato un anello con l'ametista. Oltre ad essere un oggetto di gusto molto raffinato ed un regalo gradito, la cosa che mi ha stupita della sua scelta è stata la pietra. Da buona “curiosa”, infatti, sono sempre stata attratta dal “potere” e dall'effetto taumaturgico di questi minerali, dei quali mi piace scoprire il segreto che racchiudono. L'ametista, in particolare, è la pietra indicata per la meditazione e la spiritualità: attraverso il risveglio del settimo chakra, aiuta ad aumentare i poteri mentali. Insomma, proprio la pietra di cui avevo bisogno, in questo percorso di crescita personale!

In realtà, l'utilizzo di pietre e minerali ha affascinato l'uomo fin dalle civiltà antiche, poiché ad essi venivano attribuite virtù e poteri magici. Gli Egizi, ad esempio, erano soliti ridurle in polvere per creare “pozioni” da somministrare ai pazienti come medicamenti, oppure per dipingersi il viso; in India i bambini venivano battezzati affidando loro una pietra come amuleto che li avrebbe accompagnati per il resto della loro vita. Nel Medioevo, le pietre furono vero e proprio oggetto di studio, come si legge nella Naturalis Historia di Plinio, in quanto ad esse erano attribuiti effetti terapeutici particolari rispetto a ciascuna patologia. Ma è stato il movimento New Age a divulgare l'utilizzo delle pietre come una vera e propria “scienza”, capace di smuovere le energie della persona e riequilibrarne lo stato psicofisico.
La cristalloterapia è considerata, infatti, un rimedio naturale di guarigione che mira a mantenere il benessere fisico, mentale e spirituale dell'individuo attraverso l'impiego di pietre e minerali in grado di agire sui centri energetici e purificarli. Esistono vari modi di fare cristalloterapia: i cristalli, infatti, possono essere disposti nell'ambiente, indossati sotto forma di gioielli, oppure posizionati sul corpo, attraverso l'aiuto di terapeuta esperto, durante una seduta di circa cinquanta minuti. Ad ogni pietra vengono attribuite proprietà terapeutiche che influiscono sia sul corpo fisico che sull'emotività psichica e sull'attività mentale.

Tra le principali pietre utilizzate in cristalloterapia ricordiamo:
l'acquamarina, che proteggere dal raffreddore e dalle infezioni legate alla gola; fortifica il sistema immunitario e regola l'attività della tiroide. Indossata, porta serenità ed autostima, stimola l'ordine e la chiarezza e viene considerata come protettrice dei viaggi in mare e dei fidanzati.

L'ametista è indicata per attenuare dolori, emicranie e gonfiori; protegge ghiandole ed ormoni e stimola il metabolismo. Ideale per superare stati di tristezza, protegge dall'insonnia e dagli incubi; stimola la lucidità e la concentrazione ed è di supporto nella meditazione.
La corniola è molto efficace nei problemi legati all'intestino ed alla digestione; dà energia e gioia ed aiuta a sviluppare il pensiero realistico e concreto.

L'onice, invece, indicata per chi ha problemi di vista, fortifica anche la pelle, le unghie e le gambe; è la pietra adatta a coloro che si sentono troppo appesantiti dalle responsabilità della vita, poiché aiuta ad affermare se stessi nei momenti difficili.

Il quarzo rosa regola le funzioni del cuore, calma la tachicardia e migliora la circolazione sanguigna; rafforza la capacità di amare se stessi e gli altri, favorendo relazioni stabili e felici e stimola la pace interiore, aiutando a liberarsi dalle preoccupazioni.

La tormalina nera, infine, viene utilizzata per scaricare le energie negative e neutralizza gli effetti delle cariche elettromagnetiche; rinforza i muscoli, il sistema linfatico e nervoso.

Chiaramente, più grandi sono le pietre e maggiore sembra essere il loro effetto sul nostro stato psicofisico; qualcuno sostiene, addirittura, che bisognerebbe indossare anelli con pietre non inferiori ai tre carati. Un macigno, praticamente!

Ed il diamante? E' considerata la pietra migliore per la protezione dell'aura, poiché armonizza tutti i chakra. Le sue proprietà terapeutiche sono eccezionali, poiché è in grado di far guarire da ogni malattia, amplificando l'energia vitale e pare che assicuri longevità a chi lo indossa con costanza.

Adesso finalmente, so cosa dirò a Francesco quando vorrò convincerlo a regalarmi un diamante: “Se non vuoi farlo per suggellare il nostro amore, almeno fallo per assicurarmi lunga vita!”.

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