9 maggio 2011

Ansia, se la riconosci la eviti!


Fino a qualche anno fa, soffrivo di soventi attacchi di panico. La sensazione che provavo, più o meno, era un senso di soffocamento, ricerca di aria, battito cardiaco accelerato e vertigini. Tutto questo, almeno all'inizio, perché, poi, le cose si sono complicate. Non saprei dire con esattezza quando siano cominciati, però li ho sempre associati ad un avvenimento che mi capitò molti anni fa.
Era fine maggio e decisi di trascorrere una giornata al mare con il mio fidanzato di allora: un po' presa dall'entusiasmo del primo sole, un po' fuorviata dal vento fresco e forte che tirava quel giorno, decisi di affrontare la mia prima esposizione ai raggi solari senza l'uso di creme protettive e, peggio che peggio, senza qualcosa che mi proteggesse la testa dal calore. L'arietta fresca, inoltre, non mi faceva avvertire senso di sete, per cui, giusto per imbastire un quadro perfetto, bevvi, al massimo, un paio di bicchieri di acqua. Dopo essere stata circa otto ore stesa al sole come una salamandra, senza immergere nell'acqua di mare nemmeno il mignolo del piede, decidemmo di tornare a casa: come prima cosa, pensai di ammirare i risultati del mio sacrificio nello specchietto dell'auto. L'immagine che vidi riflessa era un ibrido tra un gambero della Sicilia ed una melanzana, ma l'imprudenza giovanile me la fece sembrare un'abbronzatura perfetta, a cui si associava la soddisfazione di essere riuscita a raggiungerla in tempo record. Eppure cominciai subito ad avvertire uno strano malessere, ma l'attribuii alla notevole quantità di calore accumulato durante la giornata, oppure ad una “febbriciattola” da vento fresco, che decisi, incautamente, di stroncare, prendendomi un'aspirina. Mai mossa fu più azzardata!

Dopo aver trascorso una nottata delirante, la mattina seguente mi svegliai ustionata e con la febbre a trentanove: avevo preso la classica “insolazione”, con conseguente avvelenamento del sangue e l'aspirina aveva contribuito a farmi abbassare la pressione ai minimi storici. Morale: appena alzata dal letto, svenni e mia madre, morta di paura, ci mise qualche minuto a rianimarmi. Da lì ho dovuto trascorrere venti giorni a letto, tra succhi di frutta e ricostituenti; la pelle era completamente squamata e, da quel momento, cominciai ad avvertire anche i primi attacchi di panico, dovuti, forse, al grande spavento che mi ero presa. Peccato che, rientrata la situazione, gli attacchi di ansia non avessero accennato a diminuire, probabilmente acuiti dalla mia relazione amorosa “altalenante”, che contribuiva a farmi sentire tesa. Si, perché il mio fidanzato di allora era davvero un incostante, il tipo di ragazzo che non aveva alcuna intenzione di regalarti un minimo di stabilità, di quelli che ti lasciano e ti riprendono nel giro di pochi giorni, che prima ti amano perdutamente ed il mattino dopo non ti amano più, lasciandoti in balia dei loro sbalzi d'umore e dei loro dubbi. Alla luce di questi fatti, e senza scendere in ulteriori particolari che, per fortuna, sono riuscita a rimuovere, mi sono detta, più tardi, che forse quell'insolazione servisse solo aportare alla luce delle ansie inconfessate, alle quali era giunto il momento di far fronte. Paure affrontate e fidanzato abbandonato al suo destino che, a quanto pare, non coincideva con il mio.

Ma ci sono voluti parecchi anni prima che io riuscissi a risolvere definitivamente il problema e, quando le crisi di ansia si sono trasformate in tremori e paura dei luoghi affollati, ho ritenuto che l'unica soluzione fosse quella di consultare un medico...ma uno bravo! Così ho dovuto seguire una cura che mi ha fatto ingrassare a dismisura e riempire di peli: adesso ero un licantropo, ma un po' meno incazzato. Ad ogni modo, in meno di sei mesi, le crisi erano passate, salvo tornare a farmi visita qualche volta, sopratutto quando sono sotto stress. Ora, dal momento che, per quanto non vogliate ammetterlo, l'ansia e gli stati di inquietudine sono piuttosto comuni, voglio darvi qualche consiglio su come affrontarli, che poi sono le stesse indicazioni che cerco di seguire io tutt'ora, anche perché non è che le mie paure siano svanite del tutto, sono solo cambiate.

Prima di tutto, cercate di accompagnarvi a persone di cui vi fidate: il fatto di essere accanto ad amici che ritenete all'altezza di fronteggiare la situazione, vi farà sentire più tranquilli ed eviterà che compaiano sensazioni di ansia, che, spesso, sono acuite proprio dal fatto stesso che ci aspettiamo di viverle.
Importante è anche portare con sé oggetti che ci rassicurino: io, ad esempio, associando lo stato di panico al sole, non uscivo mai senza occhiali e con una bottiglietta di acqua fresca sempre a portata di mano.
Inoltre è importante imparare a riconoscere i sintomi, per cui, una volta assodato che si tratta di reazioni dell'organismo dovute all'ansia, cercate di riprendere il controllo di voi stessi e provate a calmarvi: non vi succederà niente e, sopratutto, non state morendo!

Ad ogni modo, io sostengo ogni volta che, “prevenire è meglio che curare”: se io stessa fossi stata a conoscenza di tutte le informazioni che ho appreso in quest'ultimo periodo, forse mi sarei regolata in maniera diversa e i miei stati di inquietudine sarebbero durati anche di meno.
Un utile supporto viene dai Fiori di Bach, in particolar modo da quelli che lo stesso Medico britannico ha definito “I fiori per quelli che hanno paura”. Nello specifico, il Rock Rose è considerato un rimedio di soccorso, in caso di ansia dovuta ad incidente, malattia improvvisa, quando il paziente è molto spaventato o, addirittura, atterrito. Il Mimulus è, invece, indicato per le persone che hanno paura delle cose del mondo, come malattie, dolore, povertà, buio, solitudine e tutte le paure legate alla vita quotidiana. Cherry Plum, invece, per chi ha la mente così sovraffaticata da temere di poter compiere gesti terribili; Aspen per le paure a cui non si riesce a dare una spiegazione, la persona teme che qualcosa di tremendo stia per accadergli, ma si tratta di un timore imprecisato ed inspiegabile. Red Chestunut, invece, aiuta i pazienti che non riescono a non essere in ansia per gli altri, che si preoccupano poco per loro stessi, ma temono sempre che possa accadere qualcosa di brutto alle persone a cui vogliono bene. Il fiore Sweet Chestnut è adatto alle persone che si trovano a vivere momenti di angoscia così forti, da non riuscirli più a sopportare: sentono di aver raggiunto il limite ed avvertono che stanno cedendo.

Qualora, invece, l'ansia venga avvertita solo in presenza di episodi occasionali, è possibile trovare sollievo con alcuni infusi:
Infuso di Maggiorana: lasciare in infusione in 150 ml di acqua bollente 30 gdi fiori e di foglie secche di maggiorana per 10 minuti e poi filtrare. Bere tre tazze di infuso al giorno, in particolar modo, una prima di andare a dormire.
Infuso di Tiglio: lasciare in infusione per 10 minuti 2 g di fiori di tiglio in 150 ml di acqua bollente. Filtrare e bere immediatamente.
Macerato di Valeriana: macerare 3 g di radici fresche di valeriana in 150 ml di acqua per dodici ore. Bere due tazze piccole al giorno.

E' bene tenere presente, però, che, a volte, i sintomi dell'ansia possono essere l'effetto di problemi di ipertiroidismo, di uno squilibrio delle ghiandole surrenali, eccessi o carenze di minerali, intolleranze alimentari, menopausa o andropausa. Pertanto, un'attenta diagnosi medica si rivela necessaria, per escludere che lo stato ansioso sia legato a disturbi di natura fisiologica.

Ah, un'ultima cosa, quando vi esponete al sole, ricordate di mettervi la protezione!

7 commenti:

  1. Anche a me successe qualche anno fa fermo nel traffico..e mi spaventai parecchio! Successivamente, ancora un po'impaurito, capii che il panico è solo uno stato mentale, quindi niente medicine ma tanto self-control, respirazione profonda e acqua! Credo sia un sintomo dovuto all'insicurezza e all'inadeguatezza nei confronti della società moderna, però non correte da uno psicoanalista perchè guarire le proprie paure da soli è un' ottima fortificazione!

    ciao

    Alberto

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  2. Sono d'accorto con te, alberto, anche se non tutti hanno la forza d'animo di affrontare da soli le proprie paure e, spesso, sono nascoste ed inconscie. Per cui, se qualcuno preferisce parlarne con un "esperto", vada! L'importante è superarle e riuscire a riappropriarsi della propria vita.
    Un abbraccio

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  3. uno dei mali più comuni degli ultimi secoli..l'ansia. Concordo con Francesca sul come procedere per curarsi e cioè nella maggior parte dei casi sempre meglio rivolgersi ad una persona più esperta e sopratutto più "stabile" di noi, che ci indichi la strada migliore per guarire e che sopratutto ci insegni molto di più sul come prevenire più che sul curare. Poi una volta che sai come gestire le tue paure, puoi pure fare da solo..(Claudia)

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  4. Ti invito al Giveaway su www.butterflycreationsitalia.blogspot.com
    Ti aspetto!!!

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  5. grazie per i fiori...ho già trovato i due che fanno per me!
    Un abbraccio

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  6. ciao ho lo stesso problema tuo solo che io ogni volta che vado a mare ho sempre paura che la sera mi vengono i mal di testa ho paura di non riuscire a godermi le vacanze uffà non so cosa fare...ciao e grazie dei consigli

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  7. ciao grazie dei consigli ma io ho paura ogni volta che vado a mare di avere poi dopo mal di testa uffi ho paura di rovinarmi la vacanza

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