18 maggio 2011

Bambine o adolescenti? No, baby prostitute!

Quello che sto per scrivere probabilmente non c'entra niente con la salute, se non in senso lato, ma con l' “amare se stessi” si! Ieri mattina ho pubblicato un articolo sulla storia del prete“pedofilo”, Don Riccardo Seppia, che è stato arrestato a Sestri Ponente perché adescava “bambini” di quindici anni, chiedendo favori sessuali in cambio di cocaina o qualche euro (“qualche” sta per la ragguardevole somma di 50 euro).
Immagino abbiate letto la notizia e, come me, siate stati presi da un moto di disgusto e di sconforto. E' esattamente questa la reazione che, appena appreso il fatto, ho avuto io, pensando a quanto sia caduta in basso la società moderna, costretta a “sollazzarsi” con queste perverse pratiche, non trovando più godimento e piacere in nient'altro. Ho condannato aspramente il sacerdote, che non saprei se definire malato o, più semplicemente, “deviato”, notando come, anche all'interno di un'istituzione religiosa, possano esserci individui così malsani e deprecabili. Ho pensato tutto questo, ed anche peggio, fino a quando, sotto il mio articolo non è comparso il commento di un ragazzino che diceva testualmente: “Sono un ragazzo che da poco ha passato l'adolescenza, e leggendo questo articolo mi pongo alcune domande:parto del presupposto che non scrivo questo per difendere gli atti del prete pedofilo, ma per esprimere un mio parere.Mi ricordo bene quando avevo 15 anni e ricordo bene che sapevo bene quello che volevo. stiamo parlando di ragazzi che cercano cocaina in cambio di sesso, o comunque ragazzi, non " bambini".Oggi i ragazzi di 15-16 anni sanno bene quel che vogliono, lo dimostrano decine di siti di incontri dove minorenni sotto falsa età cercano incontri con più grandi, a volte anche a scopo di ricatto o altro.scrivo ciò, non per difendere chi fa del male ma a volte dovremmo avere la mente più aperta e vedere anche i retroscena di tutta la storia.per me i pedofili sono persone che fanno del male fisico e psicologico a bambini non a ragazzi di quell'età che sanno bene quel che vogliono e lo fanno in piena facoltà di volere ed intendere.Poi la galera è giusto se la faccia quel prete...

Questo commento mi ha lasciata basita, non tanto perché un adolescente potesse condannare il comportamento di suoi coetanei, ma quanto perché mi ha fatto riflettere su un argomento che non avevo neanche preso in considerazione: il degrado morale dei ragazzini di oggi. Benché la mia risposta al commento sia stata categorica (ho spiegato al ragazzino che, sebbene sia vero che alcuni adolescenti si “vendono” per una ricarica telefonica, è anche vero che è assolutamente immorale che una persona adulta approfitti delle loro debolezze per assecondare le proprie perversioni), mi sono resa conto che le sue parole mi avevano aperto gli occhi su un fenomeno di cui non ero assolutamente a conoscenza, o, almeno, non nella sua vastità. Neanche a farlo a posta, ieri sera, la trasmissione “Matrix” affrontava proprio il fenomeno del sesso tra adolescenti e, le ulteriori notizie che ho appreso, sono state a dir poco sconcertanti! Bambine di DIECI anni che hanno rapporti sessuali nei bagni delle discoteche; tredicenni che vendono le proprie foto osè su internet per 5 euro; ragazzini che fanno sesso a scuola durante le lezioni. Tutte queste informazioni, mi hanno fatto tornare con la mente a qualche anno fa (a dire il vero, a “parecchi” anni fa!), quando l'adolescente ero io e, per il solo fatto di essere una ragazza carina, eri già additata come una poco di buono. Se, poi, baciavi un ragazzo, nemmeno a dirlo, eri direttamente inserita nella lista di “quelle che la danno” e non era necessario che la dessi davvero, bastava che qualcuno mettesse in giro la falsa voce di essere stato con te, che ti ritrovavi a camminare con una specie di targa invisibile attaccata dietro la schiena, di cui ti saresti liberata molto difficilmente.

Le regole, ai miei tempi, erano:
  1. mai farsi vedere dagli insegnanti con un ragazzo, nemmeno oltre i cancelli della scuola: questo ti avrebbe reso il percorso scolastico un inferno;
  2. coprifuoco alle 20.30 (d'estate alle 21.30), oltrepassate le quali, ti toccava restare a casa per una settimana e ti veniva interdetto ogni contatto con il mondo esterno;
  3. bandita la discoteca, accessibile solo ai maggiorenni, fatta eccezione per le feste della domenica pomeriggio alle 16.

     Con questo non voglio dire che vent'anni fa fossimo tutti dei Santi o che non circolasse droga tra i giovani, ma, senza dubbio, chi ne faceva uso, o chi conduceva un tipo di vita più dissoluta, veniva indicato come una “mela marcia” e considerato una persona da cui tenersi alla larga. Adesso, a quanto pare, accade l'esatto contrario: se non fai sesso su internet o non ti chiudi nel bagno con il compagno di classe, sei “out”, sei fuori dal giro, sei una “cagasotto”. E sono “donne” (seppur ancora in “tenera età”) che incitano altre “donne” a provare, a cedere alle richieste sessuali dei ragazzi, in cambio di pochi euro, di una ricarica telefonica o di un I-pod usato: ma pochi euro, sommati, fanno la cifra giusta per poter acquistare una “maglietta griffata”.
    Ed anche qui faccio una considerazione: ai “miei tempi” (mai avrei voluto parlare come i miei genitori, ma, a quanto pare, la storia si ripete ed io mi vedo costretta a farlo) i ragazzi che potevano permettersi un abbigliamento firmato erano quelli che facevano parte di un'ambiente privilegiato; tutti gli altri dovevano accontentarsi di tristi riproduzioni o, al massimo, di qualche sottomarca. Eppure, nonostante avrebbe fatto piacere a tutti poter sfoggiare una maglia all'ultima moda, mai nessuno, che mi risulti, si è suicidato per questo, né, tantomeno, è stato emarginato dal gruppo di amici solo perché non possedeva un paio di converse.

    Cosa c'è di sbagliato, allora, nei tempi moderni, da indurre delle “bambine” a mercificare il proprio corpo, pur di scimmiottare la starletta di turno? A mio avviso, alla base di tutto, c'è una società che ogni giorno ci invia dei modelli di comportamento distorti: ti chiami Ruby, sei minorenne ed hai ceduto alle avances del premier in cambio di cinquemila euro?! Ah, ah ah, non si fa, bimba cattiva! Però, nel frattempo, ti facciamo un bel contratto come testimonial di una linea di abbigliamento perché sei davvero una gran figa! Qual è il messaggio che passa?! Che basta che una ragazza abbia un aspetto gradevole, tale da riuscire a sedurre il magnate di turno, per poter facilmente avere accesso al successo, ai soldi, seppur attraverso un comportamento immorale. E, nel piccolo, è esattamente lo stesso atteggiamento mentale che assumono queste baby-prostitute, che mettono in mostra la propria sensualità e le forme ancora acerbe, davanti all'occhio indiscreto di una telecamera, anche se è solo quella di un telefonino, in un'insana forma di esibizionismo,. Ieri sera, durante la trasmissione, psicologi e giornalisti attribuivano il problema alla mancanza di dialogo nelle famiglie riguardo, appunto, l'argomento “sesso”: che io mi ricordi, mia madre non è mai venuta da me a spiegarmi in che modo l'apina si poggia sul fiore per impollinarlo, al massimo il suo è stato un imperativo categorico, “niente sesso”, stop!

    Mi dico, ma non è che il problema sia proprio l'opposto, invece? Non è che, oggi, i genitori parlino troppo con i figli, scambiandoli per persone adulte, invece di imporre loro delle regole in quanto BAMBINI che hanno bisogno di qualcuno che li guidi? Ieri, alcuni ragazzini intervistati, dicevano che bambine di 10 anni fanno sesso nei bagni delle discoteche: MA CHI CE LE MANDA QUESTE BAMBINE DI 10 ANNI NELLE DISCOTECHE?! Il problema, dunque, è a monte, perché ci sono genitori senzienti che ammettono che i propri figli frequentino le discoteche già a 10 anni. E lo Stato, o chi per esso, che consente l'ingresso in discoteca di bambini, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E vogliamo parlare degli insegnanti? Com'è possibile che in un'aula di dieci metri quadri, un professore non si accorga che all'ulimo banco si stia consumando un rapporto sessuale? Non è in aula, o fa finta di non vedere perché non ha voglia di assumersi anche il ruolo di educatore? Voglio dire, uno scambio di provocazioni tra due fidanzatini ci può stare, ma accettare di pubblicare le proprie immagini discinte o, perfino dei video, su internet, quasi che il proprio corpo e la proria sessualità siano un trofeo da esibire, mi sembra l'atteggiamento di chi ha davvero oltrepassato ogni limite accettabile! Una cosa giusta è stata detta ieri durante la trasmissione: gli adolescenti hanno perso il senso dell'intimità e del pudore! E pensare che solo qualche anno fa, quando la connessione era ancora a 54k, ed il computer non l'aveva quasi nessuno, una ragazzina si è suicidata dopo che il fidanzato aveva inviato agli amici un mms che la ritraeva nuda. Alla luce di quanto accade oggi, forse, quella ragazza avrebbe provato un po' meno vergogna, forse sarebbe stata acclamata dalle sue amiche addirittura come un'eroina. Insomma, questo argomento c'entrerà poco con il mio blog, ma sentivo davvero la necessità di sfogarmi. Non si capisce più a quale modello bisogna ispirarsi, chi debba guidare chi, se i genitori non siano più figli dei loro stessi figli. Ma su una cosa voglio tranquillizzarvi: non allarmatevi per la notizia che prevede la fine del mondo per il 2012. La fine del mondo è già arrivata...

1 commento:

  1. Il problema non è l'età alla quale i cuccioli di Homo sapiens cominciano a fare sesso. Secondo natura Homo sapiens dovrebbe iniziare a riprodursi (e quindi a far sesso) non appena inizia la sua fertilità (mediamente 11-12 anni per la femmina e 12-13 per il maschio). Considerato che per ogni cosa è necessario un periodo di "apprendistato", è anche naturale che i cuccioli di Homo sapiens inizino intorno ai 10 anni a "provare". Il problema reale è un altro, e cioè che esiste nelle comunità "evolute" di Homo sapiens una doppia morale, che da una parte impone di ritardare la sessualità ben oltre l'età di inizio "naturale", imponendo anche regole di comportamento in gran parte prive di motivazioni razionali, e dall'altra permette ai media di suggerire una libertà sessuale in contrasto con quelle imposizioni. Il risultato è una confusione morale, legale, psicologica e sociale che sta diventando insopportabile.

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