10 marzo 2011

Fino a che punto amate gli animali?! (Le liste della morte)


“In natura l'uomo è l'unico animale ad arrossire. Forse perché è l'unico ad averne bisogno.”


Molto spesso parlo di amore ed altrettanto spesso sottolineo che dovremmo essere in grado di provare amore per tutte le creature. Ma ci riusciamo? Dico, io stessa, ci riesco? Mi chiedo cosa intendo per “amore”: coccole, sdolcinatezze, presenza, sostegno? Affermo di “amare gli animali”, in realtà amo soltanto il mio cane, che, poi, non è neanche mio, ma di mia sorella. Penso di amarlo perché lo proteggo, perché gli offro un tetto sotto cui vivere, perché gli do da

8 marzo 2011

Ma l'8 marzo è ancora la mia festa?!


Tanti auguri!” - “Ma oggi non è il mio compleanno!” - “No, ma è la festa della donna!”. Ah si!? Non me ne ero accorta. La mia giornata procede come al solito. Riminiscenze scolastiche: fabbrica – operaie - incendio - mimose. Ecco perché oggi è tutto più giallo. O ingiallito. Perché gli uomini hanno deciso che oggi dovessimo ricordarci di esistere e di avere una dignità pari alla loro. Encomiabile. Tutto sommato mi sembra anche un gesto parecchio altruista, dal momento che ho come l'impressione che, di avere una dignità, l'abbiamo dimenticato proprio noi. Intere generazioni si sono esposte ed hanno lottato

7 marzo 2011

La meditazione dei sassolini

Oggi lezione di Yoga (meraviglia!). Anche se il Maestro ci ha detto che ci proporrà la meditazione solo ogni quattro settimane, in questi giorni ho pensato lo stesso di “allenarmi” un po' a casa, decisa a prendere per sfinimento la “Divinità”, nella speranza che mi faccia trovare quanto prima l'ispirazione.
A questo proposito, mi è venuto in mente un tipo di meditazione che avevo letto sul libro “Quando bevi il tè stai bevendo nuvole” di Thich Nhat Hanh. E' molto semplice, richiede pochi minuti di concentrazione e potrebbe costituire un'ottima base dalla quale partire.

5 marzo 2011

La tisana della Felicità!


Avete presente uno zombie?! Ecco, rende perfettamente l'immagine di me appena sveglia questa mattina. Apro un occhio solo e controllo l'ora sul telefonino... Le OttoEquarantadue! Ma è mai possibile che nemmeno di sabato mattina riesca a svegliarmi ad un orario decente (che ne so, tipo le 11.30/11.31)? Va be', ormai è andata, so già che ogni mio tentativo di riprendere sonno fallirebbe miseramente, meglio costringermi a poggiare i piedi per terra e tentare di assumere una posizione eretta. 1...2...3...Hop! Mi avvicino alla finestra decisa a far entrare un po' di luce in camera ed una bella ventata di aria pulita. Alzo la tapparella ed, inspiegabilmente, vedo ancora tutto grigio. Ora, o ho ancora gli

4 marzo 2011

Meditate gente, meditate!


Pare facile! Credete che “meditare” significhi mettersi seduti a gambe incrociate su un tappetino, chiudere gli occhi come rappresentano le foto dei Grandi Maestri e che finisca lì, che tutto venga da sé?! Basta un “Om” e la mente si svuota, i pensieri scompaiono e voi avete concluso il vostro lavoro con tanto di plauso della “commissione divina”?! Eh, no, non funziona proprio così, purtroppo! Anzi, azzarderei, che è proprio nel momento esatto in cui chiudete gli occhi e decidete di rilassarvi che inizia la parte più difficile! Lunedì sono andata a seguire la lezione di Yoga, pronta e gasata per un'altra sfida con me stessa e per verificare quali progressi avessero fatto il mio corpo e la mia capacità di concentrazione. Al termine degli

3 marzo 2011

Mangiare pesce per essere più belli (e più sani)!

Sono ancora stropicciata dalla notte appena trascorsa e, come di rito, la prima stanza che visito è il bagno: con gli occhi ancora semichiusi apro la porta e pigio l'interruttore della luce. Faccio per aprire il rubinetto e con la coda dell'occhio intravedo il mio viso allo specchio; mi accorgo di avere qualcosa di strano stamattina, sarà l'impronta del cuscino ancora stampata sulle guance a darmi questo aspetto un po' sgualcito. Strizzo gli occhi per mettermi a fuoco e...orrore, una tremenda dermatite ha colonizzato la mia faccia! Ho più pois del cuscino a pois che sta

1 marzo 2011

Fiori di Bach: ogni tanto mi sento Impatiens!


Sono in fila alle Poste. Dramma! La gamba comincia a muoversi in un tremito convulso; mi siedo, mi rialzo, guardo l'orologio, sbuffo, rifletto sulla possibilità di tornare domani. Mi risiedo. Penso che domani troverò la stessa coda di oggi, quindi è meglio se resto. (Indecisione). Dopo circa quaranta minuti arriva il mio turno: con un sorriso affaticato mi rivolgo alla persona dietro al vetro: “Dovrei spedire una raccomandata.”. “Mi dispiace, abbiamo terminato i moduli!”. Aaaaah, ma volete rendervi conto che io ho FRETTA?! Mia nonna mi chiamava “frettella”; mia mamma diceva che ero quella del