Fino a
qualche anno fa, soffrivo di soventi attacchi di panico. La
sensazione che provavo, più o meno, era un senso di soffocamento,
ricerca di aria, battito cardiaco accelerato e vertigini.
Tutto questo, almeno all'inizio, perché, poi, le cose si sono
complicate. Non saprei dire con esattezza quando siano cominciati,
però li ho sempre associati ad un avvenimento che mi capitò molti
anni fa.
Era fine maggio e decisi di trascorrere una giornata al mare
con il mio fidanzato di allora: un po' presa dall'entusiasmo del
primo sole, un po' fuorviata dal vento fresco e forte che tirava quel
giorno, decisi di affrontare la mia prima esposizione ai raggi solari
senza l'uso di creme protettive e, peggio che peggio, senza qualcosa
che mi proteggesse la testa dal calore. L'arietta fresca, inoltre,
non mi faceva avvertire senso di sete, per cui, giusto per imbastire
un quadro perfetto, bevvi, al massimo, un paio di bicchieri di acqua.
Dopo essere stata circa otto ore stesa al sole come una salamandra,
senza immergere nell'acqua di mare nemmeno il mignolo del piede,
decidemmo di tornare a casa: come prima cosa, pensai di ammirare i
risultati del mio sacrificio nello specchietto dell'auto. L'immagine
che vidi riflessa era un ibrido tra un gambero della Sicilia ed una
melanzana, ma l'imprudenza giovanile me la fece sembrare
un'abbronzatura perfetta, a cui si associava la soddisfazione di
essere riuscita a raggiungerla in tempo record. Eppure cominciai
subito ad avvertire uno strano malessere, ma l'attribuii alla
notevole quantità di calore accumulato durante la giornata, oppure
ad una “febbriciattola” da vento fresco, che decisi,
incautamente, di stroncare, prendendomi un'aspirina. Mai mossa fu più
azzardata!
Dopo aver
trascorso una nottata delirante, la mattina seguente mi svegliai
ustionata e con la febbre a trentanove: avevo preso la classica
“insolazione”, con conseguente avvelenamento del sangue e
l'aspirina aveva contribuito a farmi abbassare la pressione ai minimi
storici. Morale: appena alzata dal letto, svenni e mia madre, morta
di paura, ci mise qualche minuto a rianimarmi. Da lì ho dovuto
trascorrere venti giorni a letto, tra succhi di frutta e
ricostituenti; la pelle era completamente squamata e, da quel
momento, cominciai ad avvertire anche i primi attacchi di panico,
dovuti, forse, al grande spavento che mi ero presa. Peccato
che, rientrata la situazione, gli attacchi di ansia non
avessero accennato a diminuire, probabilmente acuiti dalla mia
relazione amorosa “altalenante”, che contribuiva a farmi sentire
tesa. Si, perché il mio fidanzato di allora era davvero un
incostante, il tipo di ragazzo che non aveva alcuna intenzione di
regalarti un minimo di stabilità, di quelli che ti lasciano e ti
riprendono nel giro di pochi giorni, che prima ti amano perdutamente
ed il mattino dopo non ti amano più, lasciandoti in balia dei loro
sbalzi d'umore e dei loro dubbi. Alla luce di questi fatti, e senza
scendere in ulteriori particolari che, per fortuna, sono riuscita a
rimuovere, mi sono detta, più tardi, che forse quell'insolazione
servisse solo aportare alla luce delle ansie inconfessate,
alle quali era giunto il momento di far fronte. Paure
affrontate e fidanzato abbandonato al suo destino che, a quanto pare,
non coincideva con il mio.
Ma ci sono
voluti parecchi anni prima che io riuscissi a risolvere
definitivamente il problema e, quando le crisi di ansia si
sono trasformate in tremori e paura dei luoghi affollati, ho
ritenuto che l'unica soluzione fosse quella di consultare un
medico...ma uno bravo! Così ho dovuto seguire una cura che mi ha
fatto ingrassare a dismisura e riempire di peli: adesso ero un
licantropo, ma un po' meno incazzato. Ad ogni modo, in meno di sei
mesi, le crisi erano passate, salvo tornare a farmi visita
qualche volta, sopratutto quando sono sotto stress. Ora, dal momento
che, per quanto non vogliate ammetterlo, l'ansia e gli stati
di inquietudine sono piuttosto comuni, voglio darvi qualche
consiglio su come affrontarli, che poi sono le stesse
indicazioni che cerco di seguire io tutt'ora, anche perché non è
che le mie paure siano svanite del tutto, sono solo cambiate.
Prima di
tutto, cercate di accompagnarvi a persone di cui vi fidate: il
fatto di essere accanto ad amici che ritenete all'altezza di
fronteggiare la situazione, vi farà sentire più tranquilli ed
eviterà che compaiano sensazioni di ansia, che, spesso, sono acuite
proprio dal fatto stesso che ci aspettiamo di viverle.
Importante è
anche portare con sé oggetti che ci rassicurino: io, ad
esempio, associando lo stato di panico al sole, non uscivo mai
senza occhiali e con una bottiglietta di acqua fresca sempre a
portata di mano.
Inoltre è
importante imparare a riconoscere i sintomi, per cui, una
volta assodato che si tratta di reazioni dell'organismo dovute
all'ansia, cercate di riprendere il controllo di voi stessi e
provate a calmarvi: non vi succederà niente e, sopratutto, non
state morendo!
Ad ogni
modo, io sostengo ogni volta che, “prevenire è meglio che curare”:
se io stessa fossi stata a conoscenza di tutte le informazioni che ho
appreso in quest'ultimo periodo, forse mi sarei regolata in maniera
diversa e i miei stati di inquietudine sarebbero durati anche
di meno.
Un utile
supporto viene dai Fiori di Bach, in particolar modo da quelli
che lo stesso Medico britannico ha definito “I fiori per quelli
che hanno paura”. Nello specifico, il Rock Rose è
considerato un rimedio di soccorso, in caso di ansia dovuta ad
incidente, malattia improvvisa, quando il paziente è molto
spaventato o, addirittura, atterrito. Il Mimulus è, invece,
indicato per le persone che hanno paura delle cose del mondo, come
malattie, dolore, povertà, buio, solitudine e tutte le paure legate
alla vita quotidiana. Cherry Plum, invece, per chi ha la mente
così sovraffaticata da temere di poter compiere gesti terribili;
Aspen per le paure a cui non si riesce a dare una spiegazione,
la persona teme che qualcosa di tremendo stia per accadergli, ma si
tratta di un timore imprecisato ed inspiegabile. Red Chestunut,
invece, aiuta i pazienti che non riescono a non essere in ansia
per gli altri, che si preoccupano poco per loro stessi, ma temono
sempre che possa accadere qualcosa di brutto alle persone a cui
vogliono bene. Il fiore Sweet Chestnut è adatto alle persone
che si trovano a vivere momenti di angoscia così forti, da non
riuscirli più a sopportare: sentono di aver raggiunto il limite ed
avvertono che stanno cedendo.
Qualora,
invece, l'ansia
venga avvertita solo in presenza di episodi occasionali, è possibile
trovare sollievo con alcuni infusi:
Infuso
di Maggiorana: lasciare in infusione in
150 ml di acqua bollente 30 gdi fiori e di foglie secche di
maggiorana per 10 minuti e poi filtrare. Bere tre tazze di infuso al
giorno, in particolar modo, una prima di andare a dormire.
Infuso
di Tiglio: lasciare in infusione per 10
minuti 2 g di fiori di tiglio in 150 ml di acqua bollente. Filtrare e
bere immediatamente.
Macerato
di Valeriana: macerare 3 g di radici fresche di valeriana in 150
ml di acqua per dodici ore. Bere due tazze piccole al giorno.
E' bene
tenere presente, però, che, a volte, i sintomi dell'ansia
possono essere l'effetto di problemi di ipertiroidismo, di
uno squilibrio delle ghiandole surrenali, eccessi o
carenze di minerali, intolleranze alimentari, menopausa o andropausa.
Pertanto, un'attenta diagnosi
medica si rivela necessaria, per escludere che lo stato ansioso sia
legato a disturbi di natura fisiologica.
Ah,
un'ultima cosa, quando vi esponete al sole, ricordate di
mettervi la protezione!
Anche a me successe qualche anno fa fermo nel traffico..e mi spaventai parecchio! Successivamente, ancora un po'impaurito, capii che il panico è solo uno stato mentale, quindi niente medicine ma tanto self-control, respirazione profonda e acqua! Credo sia un sintomo dovuto all'insicurezza e all'inadeguatezza nei confronti della società moderna, però non correte da uno psicoanalista perchè guarire le proprie paure da soli è un' ottima fortificazione!
RispondiEliminaciao
Alberto
Sono d'accorto con te, alberto, anche se non tutti hanno la forza d'animo di affrontare da soli le proprie paure e, spesso, sono nascoste ed inconscie. Per cui, se qualcuno preferisce parlarne con un "esperto", vada! L'importante è superarle e riuscire a riappropriarsi della propria vita.
RispondiEliminaUn abbraccio
uno dei mali più comuni degli ultimi secoli..l'ansia. Concordo con Francesca sul come procedere per curarsi e cioè nella maggior parte dei casi sempre meglio rivolgersi ad una persona più esperta e sopratutto più "stabile" di noi, che ci indichi la strada migliore per guarire e che sopratutto ci insegni molto di più sul come prevenire più che sul curare. Poi una volta che sai come gestire le tue paure, puoi pure fare da solo..(Claudia)
RispondiEliminaTi invito al Giveaway su www.butterflycreationsitalia.blogspot.com
RispondiEliminaTi aspetto!!!
grazie per i fiori...ho già trovato i due che fanno per me!
RispondiEliminaUn abbraccio
ciao ho lo stesso problema tuo solo che io ogni volta che vado a mare ho sempre paura che la sera mi vengono i mal di testa ho paura di non riuscire a godermi le vacanze uffà non so cosa fare...ciao e grazie dei consigli
RispondiEliminaciao grazie dei consigli ma io ho paura ogni volta che vado a mare di avere poi dopo mal di testa uffi ho paura di rovinarmi la vacanza
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